Premessa
Finora non vi ho raccontato nulla dei Draghieri. Vorrei condividere con voi questo ritaglio d'ambientazione, creata da me e Pietro appositamente per Vilegis, perchè è l'esperienza di gioco più difficile che io abbia mai affrontato. Più difficile di Ri? Sì, cavolo. Più difficile di Tiky, assolutamente. Anche più difficile della Matriarca e della zingara Roxanne.
E' difficile rapportarsi agli altri con uno schema mentale che è paragonabile a quello della Marina americana...se i soldati fossero Robot.
E' difficile rapportarsi agli altri con uno schema mentale che è paragonabile a quello della Marina americana...se i soldati fossero Robot.
Se vi interessa... Buona lettura!
Dagli annali dell'Artiglio di Fuoco
Dagli annali dell'Artiglio di Fuoco
All'inizio era Natura, l'unica Dea, indifferente e crudele.
Fu
Natura a dare forma al Giardino, un luogo pericoloso ed ostile dove
ghiacciai, deserti, abissi e giungle si stendevano come prova tangibile
della Maestà della creatrice.
In esso le Fiere vivevano secondo le leggi di Natura.
E il Giardino prese forma con tutte le specie che lo abitavano, diverse per abitudini e ferocia: un luogo duro e crudele per le creature sue ospiti, da quelle piccole e velenose a quelle grandi e lente che non potevano abbandonare le valli di fuoco e le gole profonde a causa della loro mole.
All'interno di esso ogni creatura si struggeva in un'eterna lotta per primeggiare sulle altre specie e al contempo resistere alle asperità del Giardino stesso.
E il Giardino prese forma con tutte le specie che lo abitavano, diverse per abitudini e ferocia: un luogo duro e crudele per le creature sue ospiti, da quelle piccole e velenose a quelle grandi e lente che non potevano abbandonare le valli di fuoco e le gole profonde a causa della loro mole.
All'interno di esso ogni creatura si struggeva in un'eterna lotta per primeggiare sulle altre specie e al contempo resistere alle asperità del Giardino stesso.
In
questo luogo di sangue e terrore una specie aprì gli occhi e priva di
ogni speranza si accorse di non poter sopravvivere alle Fiere del
Giardino.
Ovunque essa cercasse rifugio era insidiata da creature munite di ali, pungiglioni, rostri, zanne e artigli, bestie corazzate o velenose che sputavano acido e fuoco.
Questa specie invece, che chiamò se stessa Uomo, si ritrovò nuda ed inerme, priva di ogni mezzo di sopravvivenza.
Ovunque essa cercasse rifugio era insidiata da creature munite di ali, pungiglioni, rostri, zanne e artigli, bestie corazzate o velenose che sputavano acido e fuoco.
Questa specie invece, che chiamò se stessa Uomo, si ritrovò nuda ed inerme, priva di ogni mezzo di sopravvivenza.
Molti di questi “Uomini” perirono all'interno del giardino, nell'indifferente e cruento fluire degli eventi.
I più fortunati tra di loro, nati nelle regioni più esterne e più lontane dal nucleo selvaggio e pulsante del creato sopravvissero migrando, fuggendo dal giardino e dai suoi predatori.
Sospinti fino alle infinite spiagge del mare esterno, il bordo ultimo della creazione, così lontano dalla pulsante montagna di fuoco che più nulla vi cresceva o viveva si resero infine conto che la loro intera specie non sarebbe riuscita a sopravvivere.
In quel momento il Giardino dominò tutte le terre.
I più fortunati tra di loro, nati nelle regioni più esterne e più lontane dal nucleo selvaggio e pulsante del creato sopravvissero migrando, fuggendo dal giardino e dai suoi predatori.
Sospinti fino alle infinite spiagge del mare esterno, il bordo ultimo della creazione, così lontano dalla pulsante montagna di fuoco che più nulla vi cresceva o viveva si resero infine conto che la loro intera specie non sarebbe riuscita a sopravvivere.
In quel momento il Giardino dominò tutte le terre.
Decimati,
messi con le spalle al muro in una terra mortalmente sterile per quanto
sicura, gli Uomini si trovarono ancora una volta privi di tutto.
Ogni giorno l'Uomo doveva far fronte al Bisogno. Di un rifugio, di calore, cibo e protezione.
Bisogno di acqua, di terra che potesse dar frutti e di fuoco. Annaspava nel suo piccolo spazio, faticando per respirare, per vivere.
Fu in quel momento che l'unica qualità che l'Uomo aveva ricevuto si palesò ai suoi occhi.
L'Espediente, la capacità che aveva permesso all'Uomo di sopravvivere fino a quel momento ottenendo poco dal nulla si incontrò con il Bisogno, unico fulcro della sua esistenza.
L'Uomo erse quindi il Bisogno a suo baluardo e con la viva fiamma dell'Espediente riforgiò i suoi artigli e ottenne per sé stesso gli Eroi.
Ogni giorno l'Uomo doveva far fronte al Bisogno. Di un rifugio, di calore, cibo e protezione.
Bisogno di acqua, di terra che potesse dar frutti e di fuoco. Annaspava nel suo piccolo spazio, faticando per respirare, per vivere.
Fu in quel momento che l'unica qualità che l'Uomo aveva ricevuto si palesò ai suoi occhi.
L'Espediente, la capacità che aveva permesso all'Uomo di sopravvivere fino a quel momento ottenendo poco dal nulla si incontrò con il Bisogno, unico fulcro della sua esistenza.
L'Uomo erse quindi il Bisogno a suo baluardo e con la viva fiamma dell'Espediente riforgiò i suoi artigli e ottenne per sé stesso gli Eroi.
All'inizio fu Dominic, che prese per sé il nome di Draco, il primo Draghiere di Kindsgard.
Quando l'immenso ruggito si levò dalle giungle del Bordo, per centinaia di leghe le Fiere fuggirono terrorizzate. Per la prima volta un Drago, supremo sovrano del Giardino, era stato abbattuto.
Dominic aveva donato al genere umano un secondo Dio, la Fierezza, e già dai quattro angoli del Giardino si avevano notizie della nascita di nuovi Draghieri."
Quando l'immenso ruggito si levò dalle giungle del Bordo, per centinaia di leghe le Fiere fuggirono terrorizzate. Per la prima volta un Drago, supremo sovrano del Giardino, era stato abbattuto.
Dominic aveva donato al genere umano un secondo Dio, la Fierezza, e già dai quattro angoli del Giardino si avevano notizie della nascita di nuovi Draghieri."
102° anno all'ombra dell'Anello
Così narrano gli Annali, scritti da qualcuno al tempo in cui eravamo ancora pochi.
Solo
nel primo decennio avevamo riconquistato il Bordo, le sue spiagge e le
pianure miti. Al volgere della prima generazione attaccammo la giungla e
ne conquistammo le insidie. Nel primo secolo dalla nascita di Dominic
Draco, i Draghieri del Sud avevano preso il controllo delle montagne di
Lava, e ad Occidente centinaia di leghe dalle coste del Mare Interno
erano state messe in sicurezza per la navigazione e il commercio.
Ad
oggi buona metà di quello che fu il primo Giardino è stato consegnato
alla specie che ci diede i natali, e i sovrani degli Uomini regnano
sulle terre che abbiamo liberato per loro. Per oltre un secolo abbiamo
affilato i nostri Artigli sull'Anello di Fuoco, il confine posto da
Draco nel luogo in cui la forza selvaggia del nucleo rigenera più
velocemente del tempo necessario a contenerla. Per questo stesso secolo
abbiamo atteso il ritorno del Primo Draghiere, partito con i più antichi
di noi verso la Maestà, la montagna che domina il creato dal centro
esatto del Giardino.
Ora una nuova prospettiva è
giunta alla nostra conoscenza. Altri Giardini esistono a un soffio da
questo creato e sono popolati da forze oscure e sconosciute Fiere che
possiamo soltanto immaginare. Al confine con essi una strettoia, un
luogo simile al nostro Anello di Fuoco che viene chiamato Vilegis.
Sebbene con la nostra avanzata pare si sia arrestata anche la nascita di
nuovi Draghieri, non possiamo ignorare l'apertura di questo nuovo
fronte. Pertanto ad ogni Artiglio è stata diffusa la chiamata. Draghieri
monteranno la guardia oltre i confini del creato, sull'Anello di Fuoco
chiamato Vilegis.
In Fierezza,
Syrus Salamander
IV Salamandra dei Draghieri del Kindsgard