Manuale
dell’Avventuriero Prudente
Vol. 1
Tiky da Lupio
Premessa
Ho finalmente deciso di cominciare
questo grande lavoro dopo aver sperimentato quanti e quali errori –
e sono certa che ne esistano infiniti altri – si possano fare
nell’ambito di missioni e situazioni pericolose più o meno comuni.
La prima parte tratterà di ciò che
ritengo sia più necessario ad ogni Avventuriero Atiliano che non
voglia trovarsi in brutte situazioni: la preparazione e i rischi.
Beninteso, non intendo dire che se
seguiranno i consigli proposti saranno al sicuro, poiché com’è
stato dimostrato, nemmeno le camere private del nostro defunto Sire
Bolivar degli Arinol erano completamente sicure. Da questo punto di
vista i pericoli che il nostro Eldoros ci riserva sono infiniti, come
infinite sono le idee delle creature senzienti per nuocere al
prossimo.
La seconda parte sarà un elenco di
norme di comune prudenza nel trattare con i pericoli più comuni in
Atilia, un elenco stilato grazie all'esperienza di avventurieri
provenienti da almeno due mondi diversi.
E’ mia premura ricordare anche che
questi scritti nascono dalla mia esperienza personale, diretta o
indiretta. Qualsiasi affermazione, per quanto assurda, può trovare
riscontro ufficiale nei Resoconti da me redatti per il Regio Collegio
dei Bardi.
Se i consigli stilati in questo
Trattato vi sembrano sciocchi o scontati probabilmente non avete
affrontato abbastanza missioni nella vostra vita. In un caso più
roseo fate parte di qualche squadra d'Elite, e se è questo il vostro
caso cominciate a chiedervi perché siete così pochi a farne parte.
Forse un manuale come questo avrebbe risparmiato la vita a un sacco
di vostri predecessori o aspiranti tali.
Nota: le azioni stupide e
suicide non sono incoraggiate da questo scritto. Tutti coloro che
useranno questo testo come giustificazione per la morte di un loro
compagno riflettano attentamente sul caso. Sto dicendo che non è il
caso di portare con se persone inette, avventate, imprudenti ed
eccessivamente curiose, e che nessun tipo di precauzione serve a
prevenire la stupidità (per quanto speriamo che i nostri colleghi
Alchimisti un giorno riescano a trovare una cura).
Parte I – Come cominciare ad
affrontare i problemi
Lo scopo
Voler essere un Eroe Atiliano è cosa
alquanto impegnativa e pericolosa, in linea generale. Non dico che
per aspirare ad un simile riconoscimento si debba essere per forza
alti, forti e coraggiosi, ma quantomeno bisogna essere preparati.
Che voi sappiate usare una spada o il
più potente degli incantesimi, che conosciate l’uso delle erbe
piuttosto che quello dei composti alchemici meno stabili, la prudenza
è la parola chiave dell’avventura, sebbene nell’immaginario
comune una cosa sia l’opposto dell’altra.
Un avventuriero che dimentichi la
prudenza, potete chiedere in giro, o è molto, ma molto fortunato,
oppure è decisamente morto.
In una missione standard, che sia
indetta dal Regno, sia una faccenda privata del vostro principato di
vassallaggio, una faccenda del Collegio a cui appartenete o una
vostra iniziativa del tutto personale, bisogna innanzitutto
comprendere le motivazioni e lo scopo.
Le motivazioni possono essere dalle più
nobili (salvare la “Donzella in Pericolo” delle poesie dei nostri
Bardi più illustri) a quelle meno ortodosse (“recuperare” un
manufatto Regio da un Tempio di Algos oltre il Fiume).
Gli scopi della vostra missione, si
spera, dovrebbero essere volti a salvaguardare il Regno, il
Principato, il Collegio o la salute personale di qualcuno. Un eroe
Atiliano, infatti, si distingue non solo per la sua capacità di
completare missioni per il Regno stesso, aiutando i corpi militari
come può, ma anche per la sua nobiltà d’intenti, che solitamente
si riscontra nel cercare di risolvere i problemi del Regno evitando,
dove possibile, spargimenti di sangue e stragi di innocenti.
La prima domanda da porsi, prima di
partire per una qualsiasi missione, è: cosa mi troverò davanti?
Una cripta irta di trappole? Un santuario probabilmente corrotto e
zeppo di congegni esplosivi Magici o Sacri? Un bosco abitato da
Scoiattoli Mannari Giganti?
Qualunque sia la risposta, è sempre
bene averne una, se non altro per sapere dove e come far cercare i
propri resti nel caso si volesse essere sepolti nella terra natia.
Il mandante e le istruzioni
Normalmente se una missione non rientra
nel caso 'iniziativa personale', ci sarà per forza di cose un
mandante. La persona interessata dovrebbe fornire le informazioni e i
mezzi necessari allo svolgimento della missione stessa. Se sono
necessari mezzi particolari è meglio chiederne la disponibilità
dall'inizio. Se si partisse per un assedio senza avere già
predisposti dei macchinari (quali trabucchi, catapulte e arieti, ad
esempio), trovarsi davanti alla città da assediare con due misere
scalinate sarebbe ridicolo. Questo è un caso limite, ovviamente, ma
rende l'idea della fine che fa un avventuriero che non abbia
preparato adeguatamente la missione.
Chiariamoci. Quando sarete dei veri
avventurieri magari vi basterà la vostra arguzia a sfuggire a
qualsiasi tipo di pericolo, ma vi consigliamo comunque di non
sentirvi mai troppo sicuri di quanto siate preparati. Una precauzione
in più non è mai sprecata, credetemi sulla parola.
Quando si ha un superiore responsabile
della missione è sempre buona norma chiedere tutti i dettagli, per
quanto questo sia possibile (magari la pianta del forte che andrete
ad espugnare non sarà sempre un dato reperibile). E’ sempre
meglio, ad esempio, sapere in anticipo se ci saranno solo i cuccioli
dei suddetti Scoiattoli Mannari Giganti oppure anche la loro mamma,
insieme all’alchimista pazzo che ne ha permesso l’esistenza
(n.d.A.: si tratta di una figura retorica: che mi risulti gli
Scoiattoli Mannari Giganti sono creature del tutto naturali).
Nell'organizzare una missione è
piuttosto fondamentale che quasi tutti siano a conoscenza dei punti
cruciali. Ad esempio, se le istruzioni dicevano 'prendere la pietra
blu e NON la rossa' è sempre meglio che, nel caso in cui l'unico a
saperlo sia temporaneamente in coma (per non parlare del peggio), ci
sia anche almeno un'altra persona che sappia quale pietra prendere.
Normalmente è brutto scoprire con la propria mano che la pietra
sbagliata incenerisce chi la tocca.
Lo stesso vale per le istruzioni su
dove non andare, chi tenere in vita a qualsiasi costo,
chi altri uccidere a vista e così via. Ricordiamo che avere
con se compagni avventati o dall'intelligenza non del tutto umana è
sempre un rischio in più. Se volete prendervene la responsabilità,
abbiate almeno la cura di assicurarvi che non siano in grado di
nuocere alla missione.
Nota: a meno che specificamente
richiesto dalla missione, invocare demoni, toccare statue monche,
gettarsi nel vuoto e iniziative di questo genere vanno generalmente
evitate. Se non si possono evitare, sempre meglio palarne con i
propri compagni PRIMA che la situazione degeneri e diventi pericolosa
per se stessi e per gli altri (incluso Eldoros, ad un certo livello).
Anche in questo caso: se nella missione era prevista sin dall'inizio
l'attivazione di congegni corrotti e potenzialmente dannosi, forse
bisogna rivederne lo scopo originale o cominciare a porsi qualche
domanda sul mandante.
Prepararsi al peggio
Il secondo passo è valutare le
forze. E’ sempre bene portare in missione i mezzi, gli oggetti
e le persone adatti al tipo di problemi che si debbono affrontare. Di
solito è bene includere nella lista, comunque vadano le cose, un
cerusico che possa fare bene e velocemente il suo lavoro, in caso ci
fossero imprevisti.
Non c'è bisogno di aggiungere, spero,
che per il caso sopra citato è necessaria ed imprescindibile la
sopravvivenza del cerusico a discapito di quanto possa succedere,
quindi si valuti bene di investire un poco delle vostre forze per
difenderlo.
Unguenti ed erbe:
avendo qualcuno capace di usarne, sono un valido aiutante per un
bravo cerusico. Avere un cerusico e due maghi o sacerdoti in grado di
occuparsi delle cure insieme a lui potrebbe farvi risparmiare pochi
preziosissimi minuti. Certo, esistono anche gli incantesimi di
guarigione, ma consigliamo di tenerli come ultima risorsa, a meno che
non abbiate intenzione di passare una notte serena e riposante nella
cripta in cui siete bloccati e stavate per lasciare le penne a causa
dei non-morti che bussano alla porta.
Armi: in molti tipi di missione
sono richieste armi magiche o sacre. Comprendiamo bene che non tutti
abbiano i mezzi necessari a procurarsi un'arma magica o sacra ad
effetto permanente. Come risolvere il dilemma? Fate in modo di avere
con voi un bravo alchimista (adeguatamente attrezzato) oppure dei
Maghi o Sacerdoti che sappiano incantare e benedire le vostre armi.
Riguardo l'efficacia delle armi sulle varie specie di creature che
abitano il nostro Eldoros ci rammarichiamo nel comunicarne l'estrema
varietà. Ci vorrebbe di certo una guida più accurata sull'argomento
per eviscerarne tutte le possibili sfumature. Per il momento vi
consigliamo semplicemente di essere pronti più o meno a qualsiasi
evenienza, rimandando alla seconda parte del Trattato per consigli
più specifici in merito.
Incantesimi: la regola
fondamentale è risparmiare il potere. Risparmiare il potere è
essenziale. L'Accademia dei Ranger ci insegna che ci sono
effettivamente modi abbastanza sottili, per risolvere le cose, che
non richiedano uso di alcun potere magico. Nella realtà questo non è
vero. Probabilmente avendo alle spalle una squadra dei migliori
ingegneri del Regno pronti a passare le prossime otto ore ad aprire
una semplice porta, sebbene sigillata magicamente, otterrebbe come
risultato finale di aprirla. Ciò non toglie che sia spesso più
facile e veloce spendere una carica di potere magico per disperdere
l'incantesimo apposto sulla porta e passare dall'altra parte in tempo
utile a salvarsi la vita.
C'è da dire che bisogna trovare la
giusta via di mezzo. Usare una preziosa preghiera per guarire un
braccio al quale è già stato interrotto il sanguinamento è
considerato 'utilizzo di potere sconsiderato'. Rendere muto un
compagno, giocare a far saltare le armi dalle mani del nemico mentre
questi sta parlando, respingere alleati per costringerli ad arrivare
in prima fila e cose simili sono considerati invece 'insegnamento di
mezzi magici alle persone sbagliate' (e per questo ci rimettiamo al
discernimento delle Corporazioni di tutta Atilia).
Mezzi particolari: se nella
missione è previsto l'utilizzo particolare di un oggetto ricevuto
dal mandante, sarà vostra cura non perderlo per nessun motivo.
Utilizzate tutti gli accorgimenti del caso perchè ciò non avvenga.
Legatelo alla vostra persona, ingeritelo, cucitelo alla carne. Ma non
perdetelo. Quest'accorgimento prevede anche di non affidarlo alle
persone sbagliate, quali i compagni meno intelligenti sopra citati.
Se il 'mezzo particolare' di turno ha arti di qualche tipo, inutile
dirvi di assicurarvi che non sia in grado di utilizzarli per fuggire.
Stesso discorso vale per qualsiasi cosa dobbiate recuperare dalla
missione, ostaggi compresi.
Nota: se tra i mezzi necessari
ed imprescindibili per la riuscita della missione sono compresi
oggetti maledetti e/o corrotti, probabilmente bisogna andare a
rivedere gli scopi della missione. Ricordo ai lettori e agli
aspiranti Avventurieri che nel nostro Regno d’Atilia collaborare
con stregoni, negromanti e demoni è considerato Alto Tradimento,
punibile con la Pena di Morte. Consiglio personalmente di valutare
bene se valga la pena di rimanere corrotti o maledetti al fine di
sopravvivere alla missione per poi finire comunque 'appesi per il
collo finché morte non sopraggiunga' (n.d.A.: dicitura ufficiale
dal Codice della Legge).
Legge, Morale ed Etica
Nonostante possiate trovare infinite
testimonianze che negano questo postulato, sappiate che un Eroe
Atiliano si distingue per il suo rispetto delle leggi. La morale e
l'etica sono altre due cose che dovrebbero distinguerlo, per quanto
la guerra che sta imperversando negli ultimi anni abbia modificato le
leggi morali ed etiche in favore della mera sopravvivenza. Ciò non
toglie che la Legge sia da rispettare. Che voi lo facciate per
fedeltà al Regno o per devozione a Goldar non ci interessa.
L'importante è che le seguiate.
Vi faccio un rapido esempio, per quanto
io non abbia mai nascosto una certa avversione nei confronti dei
templi (in cui sono anche morta un paio di volte). Se per qualche
motivo doveste finire in missione per recuperare un artefatto
Atiliano in un tempio di là dal fiume, un tempio votato ai nostri
Dei, nulla su questa terra vi giustificherebbe nel caso in cui
decideste di massacrare i sacerdoti del tempio.
Il rispetto per la vita umana, per le
cariche pubbliche e per tutto ciò che ci rende persone civili è un
presupposto fondamentale per qualsiasi cosa vi stiate accingendo a
fare. Niente vi impedisce di uccidere un soldato avversario in
guerra, se sta cercando di togliervi la vita. Ma niente vi vieta di
offrirgli redenzione e perdono, in caso ci tenesse particolarmente
alla propria vita.
Vi invitiamo a distinguere attentamente
tra coloro che sono realmente 'nemici' e coloro che si trovano
semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per quanto
riguarda il Regno d'Atilia, ciò che ci differenzia dai barbari Jazr
è il fatto che noi non incendiamo villaggi, non violentiamo donne e
non uccidiamo bambini. Così come non dissacriamo templi e lasciamo
generalmente in pace la popolazione.
Sia chiaro che golem e creature non
senzienti non sono da considerare nel conteggio. Si consiglia invece
una particolare attenzione con le creature semi-umane. Nella maggior
parte dei casi, anche se magari voi non comprendete né la loro
lingua né la loro cultura, sono creature che hanno delle strutture
sociali e dei sentimenti, nonché dei legami affettivi. In caso di
missioni che le riguardino cercate pertanto di considerare di avere a
che fare a tutti gli effetti con persone come voi. A volte sarà
pericoloso, certo. Altre volte ne andrà della vostra vita. Ma per
quanto possa essere pericoloso o difficile, laddove vedete un gruppo
probabilmente ci saranno dei cuccioli potenzialmente inoffensivi.
Nota: non è assolutamente
questo il caso di demoni e creature delle tenebre. E' stato
dimostrato da studi certi ed accurati condotti nel Bosco Sacro di
Arborea che tali creature non possono in nessun caso considerarsi
inoffensive e che non sviluppano nessun tipo di affetto filiale.
Pertanto per le suddette creature, in tutti i loro stadi evolutivi,
vale la regola 'uccidere a vista'.