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venerdì 22 aprile 2011

Invidio Jake Chambers

Avete mai aperto una porta sperando che al di là di essa non ci fosse sempre il solito paesaggio?
Si, so perfettamente che aprire convulsivamente le porte è una di quelle cose che alla lunga fanno finire a Villa Monica. Però pensateci un attimo. Vi è mai successo?
Ho cercato di scrivere questa domanda infinite volte, cercando un modo gentile, un modo carino di porla. Oggi ve la pongo facendovi un esempio.
Immaginate di essere un bambino. Un bambino che non crede più nel suo mondo. Un bambino che ha visto oltre, che ha conosciuto una persona veramente importante per lui, che avrebbe potuto essere suo padre, e che lo ha perso. Un bambino che ha viaggiato, che ha visto la propria morte ben due volte, e poi è stato rimesso al suo posto. Al posto di quel bambino voi credereste ancora nel vostro mondo, nella vostra New York? O Roma? Sapreste dire se vi siete svegliati una mattina da un sogno o state ancora sognando e tra poco vi sveglierete ancora? Magari la prossima volta che una macchina nera vi investirà? O NON vi investirà?
Se aveste il dubbio che da qualche parte, abbastanza vicino da essere a portata (dietro una porta, ad esempio) ci fosse un altro mondo, con qualcuno che vi conosce, che vi aspetta da sempre...cosa fareste? Non cerchereste di andarci? Di raggiungere quella persona? Quel mondo?
Ne siete certi? Davvero guardereste la vostra bella divisa scolastica e non pensereste almeno una volta a come sarebbe di là?
Pensateci. Pensateci attentamente, aye.
Vorreste rivederlo, quel mondo?

martedì 12 aprile 2011

Sola fides sufficit (Cadeau da Ri)

Sola Fides Sufficit


di Ri Sorcioverde,
Diacono del Conclave delle Dodici Chiese,
Umile servitrice e portatrice del Tomo di Rahs

In nomine Rahs


Non parlerò di Teologia. Non parlerò di Storia. Non parlerò di Dottrina.
Parlerò dell’unica cosa capace di salvare l’animo umano.
La Fede.”

Ri

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Solitudine

“…se penso a tutti i miei allievi non posso che avere pietà per quelle povere anime fuggiasche in pena, tutto sarà a loro privato nell’era delle menzogne, persino l’amore dei loro dei.”

Maestro Dimitrios da Hildebrand
Sacerdote di Lhyra


Quando la strada è troppo buia o fiamme atroci accecano lo sguardo. Quando la speranza è l’ultima cosa a cui aggrapparsi ma è molto lontana e la disperazione si fa più vicina. Quando corrono tempi oscuri e quando l’Oscurità è bandita dai regni illuminati. Quando il dolore diventa insostenibile e quando la guarigione lenisce anche le ferite dei malvagi. Quando conservare la vita significa rinunciare alla propria. Quando è il sangue a bagnare l’argento dell’ordine e quando il Caos richiede il sacrificio di anime vicine. Quando l’Equilibrio si spezza e la Bilancia pende miseramente e i Dodici sembrano così lontani.

Ci sono sempre momenti, nella vita di ognuno, nel mondo intero, in cui è particolarmente difficile scegliere, trovare una Via, quella esatta. Ci sono momenti in cui anche ciò che è giusto appare crudele e certe scelte si vorrebbe evitare di farle. Ci sono momenti in cui l’amore, l’odio, la ragione non contano. Ci sono momenti in cui la scelta è in qualcosa di superiore a tutto questo.
E ci sono momenti in cui si deve scegliere. Momenti in cui non ci si può tirare indietro.
Ci sono momenti in cui gli Dei sembrano lontani dalle scelte che si sono fatte, quando il prezzo della propria scelta è troppo alto da pagare.
Ci sono momenti in cui tutto dev’essere perso, per guadagnare il Loro amore.

In ognuno di questi momenti le persone hanno la possibilità di riuscire, di tentare, di sbagliare, anche. Promesse, debiti, penitenze. Tutto ciò aspetta solo di essere compiuto dalle mani degli uomini. Tutto ciò è stato forse predisposto sul nostro cammino, come delle prove da superare. La nostra stessa vita potrebbe essere paragonata ad un’ordalia che ci porterà inevitabilmente al giudizio del Sommo. E dopo di Lui al futuro che ci attende, vicino agli Dei cui abbiamo dedicato il nostro cammino.

Ma ci sono anche cose che accadono e che richiedono più che la determinazione di vivere.

C’è una realtà che va accettata. I Nostri Signori non possono vedere ciò che non conoscono. I Dodici Signori non possono vedere il Nulla. Paragonarlo ad una maschera è quanto di più vicino alla realtà possiamo fare. Come una maschera è stato creato. Esso storpia e nasconde i volti, quando non corrompe le anime. E spesso non è solo chi lo usa, ma anche chi lo combatte, a subirne le orrende piaghe.

Ecco il momento che era stato previsto. Tutto può essere negato alle anime che attraversano questo mondo. Anche l’amorevole sguardo degli dei. Quali oscuri abissi può raggiungere la solitudine? Ora abbiamo una risposta: quelli del Nulla, ove dimorano le anime affidatesi ad un bieco amore fatto di potere e viltà. Non c’è amore nel desiderio di potere. Non c’è Fede nel conseguire la capacità di corrompere il mondo, come un morbo che non conduce alla morte e condanna ad un’eternità d’oblio e di follia.

Ad un uomo può davvero essere negata l’ancora della Fede?

Una Promessa

Unitevi guerrieri, stringetevi al cuore dei sacerdoti ed all’ingegno dei maghi, poichè dura sarà la vostra vita, quando voi stessi sarete i vostri dei.”

Maestro Dimitrios da Hildebrand
Sacerdote di Lhyra


E cosa potrebbe guidare gli uomini sulla loro via quando non c’è risposta alle loro preghiere, e le loro invocazioni cadono nel Nulla? Cosa, se non l’amore degli Dei, può spingerli alla salvezza?
Anche la disperazione tace, anche il dolore è sordo alle urla, anche l’odio finisce per spegnersi, in quella solitudine. O per rivolgersi agli Dei stessi, che per loro stessa natura non sono capaci di vedere ciò che non conoscono.

La storia si ripete. Laudian, fu preda dell’Odio quando l’avvolse l’Oblio. E s’infuriò con quelli che non potevano vedere, ingannati. Ora sono gli uomini che si rivoltano contro gli stessi uomini, quando l’Inganno del Nulla copre i loro volti. E’ mai finita l’Era delle Menzogne?
Gli Dei scacciano i Figli che non possono riconoscere. L’Abominio crea nuove trappole per ingannare le anime e i cuori, l’Abominio sta creando la gloria terrena, chiedendo la rinuncia allo Spirito, per essa. Ma gli Dei, pietosi, hanno fatto in modo di manifestarsi.

Questo è il momento in cui la Fede richiede dei sacrifici. Ed in cambio di poche anime, molti saranno salvati. Questa è la promessa che alcuni hanno accettato. Questa la promessa di cui alcuni si sono fatti pegno vivente. Ed è solo la Fede che guida il loro cuori, nell’accostarsi ai doni che gli dei hanno riservato ai loro Figli.
Sacri simboli riconoscibili da tutti. Vesti comuni e spoglie mortali, hanno scelto gli Dei, nell’attesa.
E quelle stesse persone capaci di urlare la loro Fede al mondo si sono trovate sole.

E sole si sono impegnate a camminare.
Quando si vede l’unità dei Dodici? Quando i Dodici che li incarnano si stringono attorno ad un tavolo, i Tomi sacri posati con fiducia reciproca su di esso.
Quando gli uomini saranno i loro Dei non saranno più lontani dai loro Figli, poiché vi cammineranno in mezzo.

Quando gli uomini saranno i loro Dei non si abbandoneranno alla disperazione, poiché conosceranno il Nulla e conosceranno Elenpos e conosceranno i loro Figli per quello che sono dietro la maschera del Nulla. E coloro che erano perduti potranno stringersi al fianco dei loro Padri, e coloro la cui anima era nascosta, potranno svelarsi agli occhi di quelli che non potevano vederli.

Cosa sono i Tomi se non una promessa? La più grande mai fatta ad Elenpos?
I Dodici hanno promesso che verranno. I Dodici hanno promesso che combatteranno al fianco dei loro Figli. I Dodici saranno in grado di aprire gli occhi sul mondo e sul Nulla.
Come Ney’m guardava Elenpos, e come Laudian l’odiava, così tutti gli Dei saranno in grado di volgere il loro sguardo benevolo sul mondo che governano.

Vani saranno gli assalti dell’Abominio quando gli Dei guideranno i loro eserciti.
Poiché gli Dei già sono al fianco dei Loro Figli e li guardano per ciò che sono, nella loro mortalità, nel loro dolore.

La Fede

Non sarà l’ignoranza la vostra colpa, anzi, più cercherete la verità, più vi saranno insegnate menzogne, fino a snaturare il senso stesso della vita.”

Maestro Dimitrios da Hildebrand
Sacerdote di Lhyra


Sopra la Verità e sopra la Menzogna solo una cosa esiste. La fiducia di un salto nel vuoto, la fiducia del sacrificio del proprio figlio, la fiducia del sonno tranquillo.
Cosa sarebbe questa vita se non un incubo, se il cuore umano non avesse certezze? A quale disperazione, a quale oblio sarebbero condotte le povere menti mortali se non vi fosse una certezza che prescinde qualsiasi Conoscenza?

C’è chi si affida alla Vita, chi all’Arte, chi alla Speranza, chi alla Legge. C’è chi si affida al Mutamento, chi alla Ragione, chi alla Sapienza, chi alla Battaglia. C’è chi si affida alla Morte, chi alla Vendetta, chi al Segreto, chi al Dolore.

Tutti coloro che affidano la propria vita ad un sentimento, ad un valore, mai dovranno smarrire la strada. La Fede nasca senza paura, il passo non inciampi laddove la Via è conosciuta. Chiarore dove ci sono tenebre. Oscurità dove c’è l’arsura. Speranza nella cecità, silenzio nella follia. Forza nel dolore, vita in ogni creatura. Pace nella morte ed Equilibrio tra tutte le cose.

Cos’è la Fede?

Come definire quel calore intimo, quella sensazione che qualcuno stia vegliando su ogni cosa. La certezza che ogni cosa ha un posto e una motivazione. La certezza che anche nel Caos c’è una Giustezza che supera i confini delle parole. La Fede è una capriola dell’anima. La gioia intima della preghiera, il desiderio di qualcosa di più grande.
La Fede è l’amore supremo che supera il vincolo del matrimonio. La Fede è l’abbandonare ogni cosa per poterla fare propria. La Fede è lasciare l’abbraccio della carne per abbracciare il mondo intero nello spirito.

La Fede è roccia salda e inabbattibile. La Fede è il canto, la fede è l’urlo. La Fede è Consapevolezza, la Fede è Conoscenza e Visione e Segreto celato. La Fede è Timore, la Fede è Legge imprescindibile e Lama potente in Battaglia e Caos senza freni. La Fede è Gioia e Pianto, la Fede è Passione sublime e Ragione inoppugnabile ed Odio violento. La Fede è Amore, la Fede è Vita e Cambiamento e Morte serena.

La Fede è l’essere mortale, la Fede è forza immensa e ardore guerriero anche nel cuore dei gentili. La Fede è Virtù, la Fede è Sentimento, la Fede è Possanza. La Fede è quell’intima conoscenza che svela l’Oscurità a chi vi si immerge, la Fede è quel Chiarore che illumina la strada di notte, la Fede è l’Equilibrio che rende gli uomini Sapienti.

La Fede è ciò che porterà gli uomini a seguire i Dodici nella battaglia per conservare questo mondo.
La Fede è tutto ciò di cui ognuno ha bisogno.

Dolore

La fede assoluta è l’unica chiave per il Caos che la Dea ci indica come cammino, la fede e nient’altro…”

Ellandra Sharia da Ferres
Vescovo di Rahs


Cosa mi ha spinto a scrivere queste brevi pagine? Il dolore.
Il dolore è la via cui è stata dedicata la mia vita. Il dolore è ciò che mi ha sempre spinta a camminare. Ciò che mi ha piegata solo per farmi rialzare più forte di prima. Il dolore è la forgia su cui la mia anima è stata battuta per divenire forte abbastanza da reggere la scelta che ho fatto per me stessa.
Il dolore mi ha resa capace di accettare il destino che mi è stato offerto. Il dolore mi ha resa capace di abbandonare i miei compagni in Elenpos. Il dolore mi ha resa capace di tradire ogni affetto caro, il dolore mi ha resa capace di vergare queste poche pagine.

Il dolore è la mia Fede.
Forse non sono una sapiente. Ma credo di conoscere la Fede. Forse non sono capace di comprendere gli intenti e i sentimenti degli uomini. Forse non sono capace di comprendere nell’intimo ognuno dei Fedeli della Dea.
Di sicuro non comprendo ogni cosa, e ne conosco ancor meno.

Ma conosco me stessa e so che è solo la Fede che mi guida.
Non le ‘mire terrene’, non la politica o la vendetta personale, non progetti che non sono miei, non affari che poco m’interessano e in cui applico quel poco di abilità che ho.

Non c’è niente per me in questi luoghi se non la certezza di dover rinunciare alla mia vita.
Non c’è che la Fede che ho da offrire. Non c’è che la certezza che posso dare.

La Dea è al fianco di tutti i Suoi Figli.



XV Giorno del Lupo, MCVII
Goglinoitz

mercoledì 6 aprile 2011

Mille realtà di vetro

Finalmente riprendo a proporvi vecchi brani e racconti. Buona lettura!


"Oggi rifletto sulle parole che non oso dire.
La mia realtà è fragile, come quelle altrui. Forse sono troppo rispettosa, chissà.
Immagino la realtà, stasera, come una pallina di vetro che un bambino tiene tra le mani. E ci guarda attraverso, spesso, come fosse un caleidoscopio. Ognuno ha la sua, e non è divertente maltrattare quella che gli altri considerano la cosa più preziosa che hanno.
L'amicizia è bella perché consente, con il dovuto rispetto, di giocare con gli altri, guardare attraverso le loro realtà senza romperle. E il tradimento di un amico provoca lo stesso male che il bambino che è in noi prova quando un pezzetto della sua adorata pallina di vetro va in frantumi.
E l'amore...gli innamorati scambiano le loro realtà, affidandosele nella fiducia reciproca più completa. Ecco perché quando l'amata muore un uomo rischia di perdere la propria vita. Perché la sua pallina si è infranta. Cosa serve per andare avanti, allora? Forse la pallina di chi ci ha amati, quel dono così prezioso, deve sostituire la nostra. E si può tornare a sorridere di tenerezza, offrendo agli altri la bellezza di ciò che si è vissuto.
Ecco perché la mia vita è dominata dall'attenzione e dal silenzio. La mia pallina ha perso qualche briciola, nel corso degli anni, e so bene cosa significa provare quel dolore che ti rende così indifeso.
È per questo che vorrei saper amare e proteggere coloro che mi mostrano la loro realtà.
Forse la mia è un'indole gentile. Forse, però, è solo pavida, presa dal timore di distruggere quelle cose così fragili e di doverne portare il peso sulle spalle.
Perché ogni briciola di vetro fine e splendente è pesante quanto interi anni di gioia e di dolore, quanto una vita intera, un ricordo, un bacio o una lacrima.
Ma i frammenti altrui che cerco di raccogliere rischiano di graffiare la mia realtà, che di tanto in tanto mi sfugge di mano e cade. Dovrei fare più attenzione, perché nonostante io possa vedere così le altre realtà una sola è la mia, e custodirla è il mio primo compito..."

lunedì 4 aprile 2011

Flash

"La pelle che finalmente si scalda al calore del sole, nell'aria primaverile, quasi estiva di Roma.
Le voci degli amici di sempre intorno, nel nostro luogo, che mi impediscono di smettere di sorridere beata.
E il tuo tocco sulla pelle, il tuo odore familiare, l'abbraccio sicuro a cui appartengo.
Tutto questo si dilata nel tempo, un momento lungo ore, una fotografia indelebile percepita dai cinque sensi. La meraviglia di ciò che è mio, che nessuno può portarmi via se non annichilendo il mio essere. E l'energia che ora sprigiono condivisa con coloro che la meritano, ora che non ho paura.
Incredibile come quel calore avvolgente di sole e sentimenti mi abbia catapultata di nuovo nel mondo. Poche ore stirate fino ad allungarsi in un giorno intero, un giorno caldo di risate e vita e storie raccontate insieme.
E poi riprendere d'improvviso consapevolezza e accorgersi del tempo reale, con un senso di stordimento e rammarico.
Poche ore e tanti cambiamenti. Poche ore e tanti sentimenti. Due, tre mondi che mi appartengono, divisi tra loro eppure coesistenti. Ora che sono integra non ho bisogno di dividermi per Viaggiare. Posso essere parte consapevole di tutti i mondi, posso essere me stessa sempre, in ogni momento. Forza e integrità. Completamente me.
E avere un'ancora, un punto fermo a cui tornare dopo ogni viaggio. Una casa sicura, costruita sulla roccia. Un nido per riposare le ali e nutrire il mio presente. Quello che voglio per me, che mi completa e mi accoglie. Questa è meraviglia. Tornare a casa dopo ogni viaggio, da Te.
Io Sono Tua."