"Oggi rifletto sulle parole che non oso dire.
La mia realtà è fragile, come quelle altrui. Forse sono troppo rispettosa, chissà.
Immagino la realtà, stasera, come una pallina di vetro che un bambino tiene tra le mani. E ci guarda attraverso, spesso, come fosse un caleidoscopio. Ognuno ha la sua, e non è divertente maltrattare quella che gli altri considerano la cosa più preziosa che hanno.
L'amicizia è bella perché consente, con il dovuto rispetto, di giocare con gli altri, guardare attraverso le loro realtà senza romperle. E il tradimento di un amico provoca lo stesso male che il bambino che è in noi prova quando un pezzetto della sua adorata pallina di vetro va in frantumi.
E l'amore...gli innamorati scambiano le loro realtà, affidandosele nella fiducia reciproca più completa. Ecco perché quando l'amata muore un uomo rischia di perdere la propria vita. Perché la sua pallina si è infranta. Cosa serve per andare avanti, allora? Forse la pallina di chi ci ha amati, quel dono così prezioso, deve sostituire la nostra. E si può tornare a sorridere di tenerezza, offrendo agli altri la bellezza di ciò che si è vissuto.
Ecco perché la mia vita è dominata dall'attenzione e dal silenzio. La mia pallina ha perso qualche briciola, nel corso degli anni, e so bene cosa significa provare quel dolore che ti rende così indifeso.
È per questo che vorrei saper amare e proteggere coloro che mi mostrano la loro realtà.
Forse la mia è un'indole gentile. Forse, però, è solo pavida, presa dal timore di distruggere quelle cose così fragili e di doverne portare il peso sulle spalle.
Perché ogni briciola di vetro fine e splendente è pesante quanto interi anni di gioia e di dolore, quanto una vita intera, un ricordo, un bacio o una lacrima.
Ma i frammenti altrui che cerco di raccogliere rischiano di graffiare la mia realtà, che di tanto in tanto mi sfugge di mano e cade. Dovrei fare più attenzione, perché nonostante io possa vedere così le altre realtà una sola è la mia, e custodirla è il mio primo compito..."
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