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sabato 7 novembre 2015

Una storia (ovvero come mezza conversazione può sviare l'opinione pubblica)

Bene. A più di un anno dall'ultimo post torno a scrivere su questo potentissimo mezzo di comunicazione.
Non ho certamente centinaia di Followers né sono in qualche modo famosa, ma visto che le persone 'famose' possono permettersi di arrivare alle masse (e non alle persone interessate) tramite il loro profilo pubblico, e a me pare una cosa vigliacca, mi prendo le mie responsabilità.
Quindi buonasera a tutti, sono la libraia di Roma che la Sig.a Lipperini ha citato nel suo status di Facebook stamattina.

Parto proprio dal suo status, poi vi racconterò di cosa aveva bisogno la cliente della mia libreria, e poi vi dirò con cosa è arrivata alla cassa.

"Stazione termini. Arrivo sempre in anticipo e faccio un giro in libreria. Una donna cerca un libro da regalare. Una storia sentimentale, dice. La libraia, senza esitare, le porge La ragazza del treno. È un best-seller, dice. Non distruggeteci, dico io, senza trattenermi. Sipario."

Ora. Ci sono stati 248 commenti a questo post. Chi prendeva ipoteticamente le mie difese, chi accusava i librai di grandi catene di essere disinformati, chi metteva l'accento, come dichiarato dalla Sig.a Lipperini, sul problema dei 'bestseller', che non permettono ai romanzi 'quelli profondi' di arrivare alle masse.

Adesso la storia vera. Una cliente arriva da me chiedendo un paio di libri di psicologia (se mi ricordassi tutti i titoli sarei un robot). Alla fine, sorridendo, mi chiede un consiglio perchè deve fare un regalo.
"Per chi, signora?"
"Una ragazza di ventidue anni."
"E cosa legge di solito?"
"Veramente non lo so."
"Mh. Ok. Ma di solito questa ragazza legge?"
Perchè vedete, regalare un libro a una persona che lo metterà su uno scaffale e non lo leggerà, a volte può non essere una buona idea. Ma la signora non lo sa e vuole comunque regalare un libro.
Quindi. Se la ragazza legge, andare sui grandi classici è un rischio, se non legge andare sui classici è una pessima idea. Serve qualcosa di leggero, interessante, possibilmente non troppo impegnativo.
Scorro lo scaffale delle Novità. Decido di proporle un romanzo Rosa, un'avventura (Kazuo Ishiguro, "Il Gigante Sepolto"), e una storia più accattivante (onestamente non ricordo cosa).
Il romanzo Rosa che ho davanti è "Prometto di sbagliare" (Chagas Freitas Pedro, Garzanti Libri, 2015) per caso, dico sul serio. Siamo al piano di sotto, davanti a una selezioni di novità di Narrativa che teniamo in esposizione nell'area della libreria dedicata principalmente alla Saggistica.
Le accenno due o tre trame, parliamo un po', la cliente comunque ha un treno che partirà tra poco. Lei decide di tornare sui romanzi rosa, su cui ammetto di essere molto poco ferrata. Tornando indietro, sullo scaffale vede "La ragazza del treno" (Paula Hawkins, Piemme, 2015).
"Questo era recensito sul giornale!"
"Sì signora, è un libro molto bello, ma è un thriller. La storia è accattivante e per una ragazza giovane potrebbe anche andar bene, ma non è un romanzo rosa..."
La cliente lo posa immediatamente, vuole un romanzo rosa.
Torniamo indietro, le addito un paio di titoli e alla fine lei va in cassa con "Prometto di sbagliare".
E' a quel punto che interviene la Sig.a Lipperini, che scusandosi per l'intromissione mi fa notare che consigliare solo bestsellers è una brutta abitudine. Mi scuso a mia volta, dicendole che non sono in grado di consigliare sulla narrativa rosa. Lei mi accenna alla sua trasmissione 'sui libri', mi dice che così uccidiamo la lettura e che non va assolutamente bene.
"Ad esempio c'è questo bellissimo libro di Abraham B. Yehoshua "La Comparsa" (Einaudi, 2015 N.d.A.)."
Mi scuso ancora e dico che la prossima volta lo consiglierò.

Cito dal sito dell'Einaudi:
 «La comparsa non è una sinfonia, ma un delicato concerto in tre movimenti. Il primo, allegro grazioso, è una vitale e sottile presentazione della protagonista, Noga. Il secondo, il confronto con la madre e l'ex marito, un tormentato andante. La conclusione è vivace ma anche dolce e sognante».

Cara Sig.a Lipperini.
Mi fa molto piacere il suo interessamento alla causa. Ma in effetti non consiglierei MAI a una ragazza di ventidue anni una qualsiasi opera di Yehoshua.
Come già detto non sono ferrata sui romanzi rosa (e ne vado piuttosto fiera). Ma non tutti i lettori vogliono storie profonde e impegnative. Non solo. Non tutti i clienti sono lettori accaniti. E le dirò di più. Non tutti i clienti sono i lettori a cui è destinato il libro.

Per quanto riguarda il divertente aneddoto della libraia che consiglia il bestseller a caso al posto di un romanzo rosa perchè 'Intanto lei ha venduto', è semplicemente falsa.

Detto questo, potete stare tranquilli: la Libraia di Roma non crede di aver sbagliato a consigliare un "bestseller". E non ha assolutamente venduto "La ragazza del treno" per un romanzo rosa.
Per la cronaca: io alla ragazza di ventidue-anni-che-non-sappiamo-se-legga avrei regalato "La ragazza del treno", ma è una mia opinione personale che - quando si scontra con una palese volontà del cliente, metto da parte.
Oh, e scusatemi se era una storia adattata alle esigenze del credo del 'facciamo finta che i bestseller rovinino la lettura', ma non sono credente. Un po' permalosa, però, sì.

Buona serata e buona lettura
(qualsiasi cosa voi stiate leggendo)
Stefania