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lunedì 28 febbraio 2011

Trappole mentali

Mi rendo conto che sono le 22.19 e che farei bene a tenere per me le mie idee, a una cert'ora. Ma ho ritrovato la passione dello scrivere, di tanto in tanto, prima di andare a dormire, e questo blog a volte è il modo giusto per non pensare di essere troppo malata di mente. Voglio dire, se c'è qualcuno che legge queste parole e che ancora mi frequenta vorrà dire che proprio da rinchiudere non sono, no?
(Vi prego, fatemici credere, è un buon modo per autoconvincermi.)

E allora, dov'è il punto? Già, dov'è il punto?
Il punto è che ho cancellato il contenuto di questo post prima ancora di pubblicarlo, dando ascolto (non come Alice) al primo consiglio che mi sono data. Perchè forse sono davvero un pò matta, e perchè forse a volte crediamo di cadere in delle trappole mentali che non sono davvero trappole mentali. E se lo sono chi le ha create o non ha capito niente (e per questo potrebbe morire nel modo più atroce che mi riesce di trovare) o si sta nascondendo dietro la trappola mentale proprio come noi. Il che, a pensarci bene, fa un pò paura.

Pillola blu o pillola rossa?

lunedì 21 febbraio 2011

Gioco&Lavoro

Un sacco di gente non lo capisce o comunque non lo immaginerebbe mai, ma l'esperienza ci insegna che il giocatore di ruolo medio è una persona che di base è in grado di mantenersi concentrato e di impegnarsi in un qualsiasi lavoro per più tempo delle persone comuni della sua età.
Perchè? Semplice. Chi di voi ha mai costruito una chain? Intendo una COTTA DI MAGLIA completa, anello per anello, tagliando pezzi di acciaio/alluminio/quello-che-diamine-si-usa e intrecciandoli insieme. Quanti di voi hanno mai passato ore e ore cucendo, conciando la pelle, cucendo insieme pezzi di cuoio, creando fibbie e sistemi di chiusura, applicando borchie, facendo incisioni e pirografando?
Quanti di voi invece hanno passato altrettante ore a vergare pazientemente pergamene in scrittura fluida e spesso lingue allucinanti, sempre con pennino e inchiostro e miniature del caso? Quanti hanno passato del tempo anche solo semplicemente a riparare l'impugnatura di cuoio di una spada in lattice? Vogliamo parlare di quelli di voi che dedicano ore della loro vita, oltre il lavoro, lo studio e gli amici, a creare dal nulla armi in lattice? A pasticciare con fibre di carbonio, plastazoto e lattice o guaina o quello che ultimamente si mescola meglio al colore?
Il giocatore di ruolo medio è una persona che per un GIOCO (perchè è vero, non sempre gli scopi sono nobili e seri...alla fine a parte per chi se li rivende, crearsi un'armatura fatta in casa è un vezzo) è capace di passare ore e ore a fare lavori manuali, che richiedono pazienza, impegno e precisione.
Da niubba (nemmeno troppo tempo fa...rispetto a un sacco di gente che mi legge i miei 7 anni di gioco fanno ridere) la primissima cosa che mi è stata insegnata dopo l'ambientazione è stata come fare un'arma in materassino. Cosa che adesso io insegno ai ragazzini (oddio, se le armi che abbiamo creato uccideranno qualcuno negherò tutto) che hanno esattamente 7 anni meno di me, e mi accorgo che anche loro, nonostante la generazione incapace di capire come funziona lo scotch biadesivo, quando sono presi dalla fantasia si chiudono e non si accorgono dello scorrere del tempo.
Ora, genitori, spiegatemi: ma un'attività che stimola l'intelligenza di un ragazzo di quell'età, che lo 'addestra' (letteralmente) alla disciplina mentale e fisica e alla concentrazione sui lavori di precisione...e che al tempo stesso lo spinge a leggere e ad approfondire temi storici...ma di che vi lamentate???
Io al liceo (in V, a due mesi dalla maturità) ho passato una settimana intera sul banco di scuola con le mani macchiate d'inchiostro rosso e nero a copiare un testo dentro un libriccino di carta riciclata. Detto così suona banale...ma alcuni di voi ricorderanno un certo 'Libellum Inferniis'...beh, quando i miei compagni si affacciavano dietro le mie spalle e sbirciavano pezzi a caso poi non si riavvicinavano più...era caratteristico anche quello! La gioia di stare dentro una banalissima classe, avere le dita imbrattate d'inchiostro, come se fosse la cosa più normale del mondo, e scioccare i prof che ti beccavano chiusa sul lavoro non ha avuto prezzo!!!

Che dire? Mi mancava, mi mancava veramente mettermi a fare qualcosa per la pura voglia di farla...sono un paio d'anni che tra Pietro e Martine si impuntano a farmi cucire...e io odio cucire! Datemi del materassino, del legno, del cuoio, e mi renderete la donna più felice del mondo!
...di nuovo: grazie GRV!

Linwen Laurelfin di Ys (studio)

(ecco uno studio fatto su Laurelfin per la creazione di un nuovo PG)

"...cosa sono adesso?

Molto tempo fa sono stata una servitrice del mio regno, mai riconosciuta. Ho dimenticato la mia nobiltà, col tempo, adattandomi al mondo, ai mondi in cui sono capitata. Uniformandomi, a volte. Altre volte distinguendomi nettamente. Ho imparato a sopravvivere, ho imparato a non dover combattere, ho imparato a stare, mio malgrado, lontana dai guai, senza risolverli quando non mi riguardavano direttamente. Tutto con poche persone al mio fianco, costantemente lontane da me eppure presenti nella mia mente. L'unico legame col mio mondo, un mondo che mi aveva già sacrificata una volta. Per amore di qualcosa più grande del mio popolo ho raggiunto il mio scopo. Ma il mio mondo era ancora troppo orgoglioso per accettarmi, così sono fuggita via di nuovo, mantenendo un profilo basso. Sono passati gli anni, e la mia vita è diventata 'normale'. Ho due figli e un compagno. La mia casa è un punto d'incontro tra le dimensioni, sono di nuovo stimata e il mio consiglio è richiesto in terre lontane. Ma cosa sono diventata?
Un tempo usavo librarmi tra le fronde degli alberi, crogiolandomi al sole come una rondine. Comandavo il Vento ed i suoi spiriti, ero potente e mi sentivo libera di fare ciò che volevo. E ora?
Ho ottenuto tutto ciò che si potrebbe ottenere, dalla vita, e la prospettiva che ho è di vivere molto a lungo. Ma quello che ho mi basta ancora? Posso passare il resto della mia lunghissima vita a cucinare dolci per i miei ospiti? Posso davvero farlo, dopo aver passato quasi due secoli a inseguire un sogno ed imparare nuovi modi di tessere la magia?
No...credo proprio di no. Ho bisogno di cambiare. Ho bisogno di essere di nuovo me stessa. Ho bisogno di una nuova sfida. Di nuovo sola, di nuovo in pericolo. Sento sempre più chiaro il richiamo del Portale. Mi ha sempre affascinato. Un nuovo brivido ogni volta che mi avvicinavo. Sentivo il richiamo di quello spazio segreto, un tremito nell'essenza della mia anima che mi richiamava. Ogni volta poteva essere quella giusta...o quella tremendamente sbagliata. Sono stata vicina alla fine precoce dei miei giorni, perchè non tutti i mondi sono in pace. Non tutti i mondi hanno un cielo azzurro in cui perdersi. Non tutti i mondi hanno linee di potere cui attingere. No, ci sono pericoli di ogni genere e...finora sono sopravvissuta. Perchè fermarmi? Ma stavolta mi spoglierò degli abiti nobiliari, quelle vesti ingombranti ed inutilmente lunghe. Stavolta ho intenzione di combattere per me stessa. Sarà una nuova nascita, un nuovo battesimo del fuoco."

lunedì 7 febbraio 2011

Mirandolina

Perchè abbiamo bisogno di cose pucciose, di tanto in tanto!


Mirandolina

C’era una volta una bella bambina,
Rossi i capelli della piccina.
Sola soletta andava per la strada
Di una bellissima e magica contrada.

Sola la piccola gironzolava,
E un bel sorriso sul volto mancava.
Ed una sera, come per magia,
Una lucina le apparve sulla via.

Curiosa la piccola si avvicinò,
E indovinate cosa trovò?
Era una Fata, proprio una Fata,
Bianca e piccina era lì addormentata.

Proprio in quell’attimo un occhio si apriva
Ed una bimba al suo fianco trovava.
Le due creature un po’ si osservarono
E quella sera lì chiacchierarono.

Subito nacque una gran simpatia
E insieme allora andaron per la via.
Lungo il sentiero, buia la strada,
Ma ora una luce vi è in quella contrada.

La loro amicizia splendeva di notte mentre
In quel tempo il male era alle porte.
Le due piccine divennero amiche,
E sole affrontarono molte fatiche.

Il loro cuore mai si oscurò,
E l’amicizia il dolore curò.
Ora la bimba possiede il Sorriso,
Splendido dono nel piccolo viso.

Ma l’ora è tarda e basta raccontare,
La Musica tace, bisogna Sognare…

Alors...questa è dedicata a Isa e alla piccola Viola. Per celebrare l'importanza dei Giochi di Ruolo nella mia creatività. Se una sera Laurelfin non avesse incontrato una bambinetta che desiderava una fiaba della buonanotte, questa piccola chicca non sarebbe esistita. Quindi...a tutti quelli che pensano che il Gioco di Ruolo sia inutile: MASS PUPPA!!!

Vita di tutti i giorni

Il tempo è relativo, non è vero?
Ma com'è che poi, quando hai dai tre ai sei appuntamenti nel corso della stessa giornata, sto tempo non è mai lungo abbastanza?
Mah...mi sarebbe tanto piaciuto sapere se Albert Einstein faceva impazzire colleghi, amici e donne facendo sempre e comunque ritardo e giustificandosi con un bel "Ma che vuoi che sia? Il tempo è relativo!".
Ultimamente mi riesce molto difficile organizzarmi la vita, cosa che in realtà non era mai successa. O meglio...è dalle superiori che mi capita di avere tre impegni diversi per la stessa sera...il punto è conosco troppa gente. Però adesso mi risulta veramente pesante costringermi a uscire di casa in tempo, soprattutto quando sono con i miei amici. E' come se mi sentissi libera di fare quei dieci minuti di ritardo che non ho mai fatto nella mia vita.
A parte questo, ultimamente un pò per lavoro, un pò per divertimento, passo più tempo con ragazzi e bambini che con i miei amici. Giusto o ingiusto che sia, a parte la stanchezza sono felice di questa cosa. Vedere tante giovani vite sbocciare davanti ai miei occhi è una gioia alla quale non rinuncerei per nulla al mondo.
Ci penso la sera prima di dormire e la mattina quando mi sveglio. Sono sempre stanchissima, ma quando mi ritrovo in mezzo a tanta energia è come se rifiorissi anch'io!
Certo, poi spesso e volentieri sono uno straccio per il resto del tempo, ma devo ammettere che ne vale la pena.
A parte tutta questa gioia, c'è un punto degli ultimi tempi che tollero poco. Ho voglia di giocare. Ho voglia di mettermi a pensare a cose assurde e potenzialmente irrisolvibili, di girare per boschi con un sacco di gente, di trovarmi in situazioni paradossali. La vita normale a volte mi annoia e mi stressa, perchè i problemi sono risolvibilissimi, non ci vuole niente. Un problema che non richiede nemmeno un'invocazione per essere risolto, però, di solito non da nemmeno un risultato del tutto soddisfacente. A volte mi trovo a perdere tempo per risolvere problemi del tutto banali e mi domando e dico: è vero che questa è la vita reale...ma che gusto c'è?
Ad esempio: si, è vero, faremo i libretti nuovi, e c'è chi si fomenta per prendersi tutto il carico di lavoro. Ma io più o meno so come andrà a finire: sarà tutto da rivedere, molto da rifare, e bisognerà interfacciarsi con un agente esterno da convincere da capo.
Certo, ciò semplificherà di molto la mia domenica, ma...in fondo in fondo...tra quando scrissi "Sola Fides Sufficit" (Il trattato di Ri su Rahs N.d.A.) e tutto questo tempo passato sui libretti dei canti...era più artistico il primo...e ha riscosso un sacco di successo, no? (Si, sono malata di mente, mi rendo conto...era un esempio da Nerd)
Quindi...tutto ciò per dire cosa? Facile: come si calcola secondo voi il rapporto tra l'importanza delle cose e il tempo impiegato per farle? C'è in tutto ciò un algoritmo che possa aiutarci? (sono sempre stata pessima in matematica)
Beh...spero di avervi fatto intuire il problema. Vi lascerei con una frase intelligente sul senso della vita...giuro, mi è venuta in mente ieri, ma adesso proprio non me la ricordo!

Alla prossima, direi...