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mercoledì 28 dicembre 2011

Cronache di un Natale

24 Dicembre
La giornata onestamente non prometteva benissimo. L'ho passata in libreria dalle 10 alle 18 per poi schizzar via, direttamente alla cena coi parenti. Avevo freddo e andavo in giro con la busta degli ultimi regali, fatti rigorosamente in libreria. La carta colorata ha fatto faville. Che poi, anche Federica (sorella) e Gloria (cugina) hanno deciso di farsi il regalo a vicenda da me. Mentre una fumava, l'altra sceglieva il regalo. La parte migliore, incartare il "Vocabolario Italiano-Napoletano" mentre Fede era in bagno. Sono diventata una scheggia a fare i pacchetti.
Per qualche strano allineamento astrale siamo riusciti non solo a sopravvivere alla follia del cane, sovreccitato da tutte quelle persone (mentre il porcellino d'India osservava tutti con espressione abbastanza scocciata), ma anche a formare di nuovo il 'tavolo dei bambini'. Che poi bambini... ormai arriviamo ai 23 anni, abbiamo 4 maggiorenni a tavola e Federico mangia anche il pesce senza fare storie, quindi stiamo davvero crescendo. A tavola eravamo 18. 19, contando Fausto. CHI E' FAUSTOOO? Fausto è l'amico nostro coi capelli lunghi. Un tipo un po' chiuso. Se mio zio sapesse quanto ha rischiato di bere nel bicchiere in cui era caduto Fausto (tanto, non poteva mica annegare...), complici tutti i parenti a tavola, non ci rivolgerebbe mai più la parola. Ciao zio!
Dicevamo di Fausto. Era ospite a cena (stile Ostrichette, se avete presente) ma si è ribellato al destino infame dell'insalata di mare per stare a tavola con noi e farci compagnia. Gli abbiamo dato un paio di consigli su come acconciare i capelli lunghi da hippie, ma non si è lasciato convincere. E poi, a Matteo piacevano: Federica lo ha beccato che li accarezzava mentre ci stava evidentemente provando in assenza di Valeria. Poi purtroppo le zie si sono alleate e hanno cacciato via Fausto. Pensavamo che fosse finita lì, quando, magiamagia, il cane si è messo a vomitare. Che per fortuna avevamo finito di mangiare, sennò era più brutto di com'è stato. E non è stato bello, fidatevi. Comunque, il cane ha continuato a vomitare tutta la sera. Nel frattempo la Messa è stata fredda come al solito ma meno smorta. Il Maestro del coro aveva fretta, quindi per la prima volta in una decina d'anni non ha utilizzato il suo famoso 'Tempo da Marcia Funebre' (che 'Adagio' e 'Lento e Doloroso' gli fanno un baffo) a favore di un comodo 'Finiamola qui'. Roba che quando alla Comunione si è messo a dirigere l'unico pezzo a cappella (per fortuna) è rimasto un po' sorpreso di vedermi mimetizzata in mezzo ai soprani. Sorpresa!
E quando siamo tornati il cane vomitava ancora ma in compenso c'erano i regali da aprire, e lì fa sempre allegria, perchè se ti regalano un profumo è un modo sottile per passare un messaggio... che a due persone ci si ride su, ma quando arriva la zia che ha regalato creme corpo e bagnoschiuma a tutti ci si fa qualche domanda. Sarà mica un tratto di famiglia? Alla fine si va a dormire per le 3.30, dopo aver tolto dalle mani di papà 'Due figlie e altri animali feroci', che leggere Leo Ortolani a quell'ora si svegliano i vicini. Sicuro.



 Fausto, un amico un po' chiuso...

25 Dicembre
Natale non è Natale... senza la seconda Messa. La sveglia alle 9.00 è sata un colpo nelle costole. Mi stavo ancora chiedendo se qualcuno poteva aver preso la targa del treno che mi era passato sopra (quale treno, quale targa?), quando mi sono ritrovata di nuovo al freddo in chiesa. Che va anche bene, ma non quando sei in minigonna perchè devi andare al pranzo di Natale subito dopo. E ti accorgi troppo tardi che la macchina si è rotta ieri sera. Oh, il treno mi aveva distratta, che volete? La seconda cosa che vedi la mattina di Natale è Fausto, in salotto. Allora guardi meglio... e sì, i capelli sono i suoi. Il poveretto era stato buttato nel secchio ieri sera, ma ci dev'essere arrivata Penny, ecco perchè vomitava. E stamattina ci ha ridato le spoglie mortali del nostro amico Fausto. Ora si spiega tutto. Al cane, le cozze fanno male.
Se non altro le chitarre sono più allegre dell'organo, e iniziare la mattina di Natale con Andy, Gio e - a sorpresa - anche Lorenzo, non ha prezzo. Adesso sì che è Natale. E poi, vuoi mettere regalare i segnalibri di Bel-a-Nar e Lileath, che stile? "Che ti ha portato Babbo Natale?" "L'armatura nuova!" Oh, ma possibile che i giovani d'oggi siano così fortunati? Quanti anni sono passati da quando la gente era convinta che noi giocatori di ruolo si fosse tutti satanisti e le mamme appendevano i crocefissi ogni volta che gli amici ti venivano a trovare? Mah, i tempi cambiano, fortunato chi ne gode!
Comunque, seconda riunione di famiglia quando già le conseguenze della prima dovevano farsi sentire. Vi dico solo che - a malincuore e anche un po' offesi - i pinguini a un certo punto sono stati costretti a uscire dal bagno, visto che non era cosa. Fare il confronto tra le due famiglie non conviene. Sapete come si chiama a Roma quell'attrezzo che ha il martello da un lato e la picca (piccone, intendevo piccone...) dall'altro? Ecco, così.
E la sera ovviamente altro giro altra corsa, con il pezzo di famiglia che ci mancava. Stavolta, con calma e per piacere, a parlare di musica e svaccare. Bello.

26 Dicembre

Uno spera che il Natale finisca dopo il 25. Eh, no, eh? Perchè se sei Stefania figlia di papà Stefano sei abituata ad avere casa piena di gente dalle 11 a mezzanotte anche del 26. E che non festeggi Santo Stefano? Figuriamoci! Infatti a mezzogiorno sono riuscita a vestirmi (ci vuol tempo a far riemergere la cameretta dal mare di marciume senza fondo a cui si sono aggiunti i regali di quest'anno) mentre arrivavano li ospiti. Contiamo anche quell'oretta per sperimentare i trucchi nuovi, e poi il pranzo. Eravamo in 13, a tavola. Ci riusciamo tutti gli anni, o a pranzo o a cena. Brava mamma che conta gli invitati! Il cane è stato buono tutto il tempo, i miei ragazzi hanno vinto i loro bravi 12 euro a Trentuno e Pietro si presenta in anticipo sulla cena portando 1kg di mozzarelle di bufala da Aversa. Ha guadagnato 100 punti con una mossa sola. Ma non glielo dite, sennò si spaventa. Partitone a Bang, interrotto dai cuccioli che devono tornare a casa, e poi fine-serata nerd con un po' di sano Super Munchkin, giusto per insegnarlo a Andy e Gio. Bilancio positivo, anche se in 3 abbiamo perso un sacco di soldi a Sinco!
Commento finale? Fortuna che è tornato Pit.

27 Dicembre
Il giorno di riposo lo passiamo a passeggio per labaro, poi coccole che con il moroso non ci si vedeva da un po' e quindi tanto per rimanere sul romantico via al parco a menarsi con le armi in lattice. Perchè un po' di allenamento per stare in compagnia è perfetto. In compenso mi sono goduta la mia giornata di Jeans&Nike, che vanno pure bene le Timberland ma ogni tanto i calli sui piedi chiedono pietà.
E poi, per chi pensava che fosse finita... no, cari. Dopo tre giorni di cibo... andiamo al ristorante! Ma sì, perchè Nichi deve tornare in Spagna e quindi è un ottimo momento per fare una cena con i cugini dalla parte di mamma. Alla riscoperta di quanto poco educativi siano i miei zii gemelli (quelli che condividono il cervello, e sono anni che cercano di capire chi dei due ce l'aveva l'ultima volta...) il pezzo forte della serata è stato il mio atto disperato: "Prova a fare un nodo al nastro senza lasciare le estremità...". Grande successo.
Nel frattempo un freddo cane, a Formello coi pinguini, e noi che ci eravamo adeguate a fare le splendide, perchè una volta la zia fashion ci frega, ma la seconda con la ballerina e le due fidanzate non ce la andiamo a rischiare, quindi tacchi e maglione stracorto (che poi in realtà è stralungo, ma se lo metti senza gonna... dipende dai punti di vista, insomma...) per stare sul sicuro, e i pinguini per strada ti fischiano pure. Le idee geniali!
E domattina si torna in Libreria, sperando almeno in un poco di silenzio... ma intanto voi godetevi le vacanze, che fanno sempre bene allo spirito! E poi raccontateci, perchè lo sappiamo che in famiglia ne succedono sempre di nuove...

Sotto le stelline di sempre...
Buone vacanze!!!

lunedì 19 dicembre 2011

E' Natale (per Voi)

Adesso mi impegno e scrivo anche una riflessione leggibile e seria sul Natale. Mi scuso, anzi, di non aver continuato settimanalmente, ma sono stata un po' presa dalla mia vita...
Abbiamo parlato di speranza e di attesa. Abbiamo parlato di osservazione e analisi profetica. Vi riassumerò il significato delle ultime due settimane di Avvento e della notte di Natale.
Innanzitutto non siamo più abituati a pensare al Natale come al giorno in cui si festeggia la nascita di Cristo. Ho visto in TV un servizio sui Calendari d'Avvento per bambini. Sapete quelli con le finestrelle coi giorni e i cioccolatini? Una ricerca ha fatto saltar fuori che oltre ai Calendari di Toy Story, delle Winx e del Re Leone, il 90% dei Calendari d'Avvento hanno una carenza che antropologicamente parlando è spaventosa: il Bambinello. Un Calendario d'Avvento bellino, colorato, caratteristico, con i Babbi Natale, le Befane e gli animaletti della fattoria. Bellini. E l'asino e il bue? E quel bambino per cui è nata questa festa? 'nGeppiù, diceva una vecchia battuta da oratorio.
E allora, per cosa aspettiamo il Natale? Per vedere i parenti? Per lo stress del cenone? Per fare a gara coi vicini a chi c'ha le luminarie più belle? O a chi c'ha meno giorni di vacanza? Ma andiamo... come al solito non mi rivolgerò solo ai Cristiani, e prenderò a modello i pagani che conosco. Ma lo sapete che anche i pagani festeggiano, a fine Dicembre, una sorta di Natale? Si chiama Yule, ed è la bellissima festa del Solstizio d'Inverno. Molto meglio del Natale, da un certo punto di vista. Anche loro festeggiano la luce che rinasce e che riesce a superare in forza e splendore il momento più buio dell'anno. Il significato spirituale è lo stesso, ma per loro la festa assume un significato univoco. Non c'è il Babbo Yule, non ci sono i regali di Yule (oddio, in realtà questa è una mia supposizione) e non ci sono le routine familiari. Da questo punto di vista ammiro molto i fratelli pagani, perchè non essendo legati alle tradizioni sociali italiane si possono godere le loro festività con un senso di sacralità molto più alto rispetto a quanto facciano i Cristiani, praticanti e non. Conosco un sacco di cristiani praticanti che cantano nel coro parrocchiale e poi la notte di Natale, in una delle due messe più belle e commoventi dell'anno liturgico, non si presentano perchè devono cucinare il cenone alla famiglia. Ma allora tutti questi discorsi che senso hanno?
Manca il Mistero, manca la poesia! E' come se i lampioni delle strade, le vetrine illuminate e tutte le lucine degli alberi di Natale ci avessero tolto la percezione della notte in cui siamo, del silenzio e della meditazione.
La bellezza del Natale sta nell'attesa di una cosa bella che nasce (che non è necessariamente il regalo sotto l'albero, anche perchè c'è crisi...), nel godere di quella luce che spunta nell'ora più buia. La Veglia di Natale è bellissima. La gente che canta, le luci accese e il freddo e il buio lasciati fuori. Da' l'impressione che tutto possa andar bene, che possiamo illuminare i momenti più bui e che, stando lì tutti insieme, possiamo veramente mostrare la strada come la leggendaria stella cometa. I buoni sentimenti che dovrebbero nascere, le favole, i miracoli... c'è ancora spazio per loro in questa festa così corrotta dal mercato?
Sembra il solito sproloquio sui bei tempi andati: ma rifletteteci davvero. Ci sono un sacco di cose belle in questa festa così stressata. Ridatele il suo senso di rinnovamento, e vedrete che starete meglio voi e starà meglio anche chi vi sta intorno!
Per una volta la Crisi potrebbe essere una cosa buona. Approfittatene per regalare un sorriso, per fare un gesto d'amore e per rendere il Natale un momento speciale, e non solo una buona occasione per spendere i soldi.
Siate bravi Cristiani! (O anche bravi Pagani, a noi va bene tutto!)

Buon Natale per davvero!

E' Natale (per me)

Siamo al 19 Dicembre. Quanti giorni mancano al Natale? Tre? Quattro? Ok, siamo tutti d'accordo sul fatto che è vicino. Avevo da qualche parte una lista di cose da fare prima di Natale (regali compresi). Ne ho fatte sì e no due. E ho dimenticato dove sia finita la lista. Capito il concetto?
Ecco come ci siamo ridotti per Natale nella società moderna. Non so come siate messi voi ma io il 24 mattina lavoro. Tornerò a casa giusto in tempo per farmi una doccia e andare a impuzzonirmi di fritto per aiutare mia zia in cucina. Sempre che la famiglia sia dell'umore giusto per festeggiare il Natale dopo gli ultimi scazzi (si può dire 'scazzi'? Ma si, dai...).
Dicevamo. Siamo al 19 Dicembre e io ho già cantato in due concerti di Natale. In più uno sono andata a sentirlo e un altro ci sarà Giovedì sera. In macchina dei miei continuiamo ad ascoltare Mariah Carey e "All I want for Xmas is you" quest'anno non sembra funzionare. Siamo più nervosi, più preoccupati e più impegnati di... sempre, direi. Però Natale è tra qualche giorno.
Ci avete fatto caso di quanto i giorni si riducano in numero e durata quando avete troppe cose da farci stare dentro?
Me ne sto qui al freddo in libreria e mi faccio un conteggio accurato delle persone da lasciare nella lista dei regali di Natale. Non ce ne sono rimaste molte, a dire il vero. Colpa del budget fornito dallo stage in libreria, purtroppo. E no, non ho davvero il tempo di dare ripetizioni la sera o di fare la babysitter. Mi viene da piangere solo a pensarci.
Per questo chiederò ai miei amici di non farmi regali di Natale: siete avvertiti, non potrò ricambiare. Però un regalo lo chiedo a tutti. Smettetela, per piacere, di dirmi che dovrei fare meno cose. Il lavoro mi serve, la scuola non la mollo proprio all'ultimo anno (si tratta di altri sei mesi, in fondo), la parrocchia mi impegna un totale di 4h a settimana ormai, il coro mi serve per non mettermi a urlare in mezzo strada. E sui giochi di ruolo non si discute. Continuare a sentire gente che mi dice 'lascia qualcosa' mi irrita profondamente (per rimanere sul tono civile). Mi sono già liberata di tutte le cose che mi impicciavano ed evidentemente più di così non voglio fare. Quindi fatemi un favore: fate finta che io abbia una vita tranquilla e serena e smettetela di ribadire l'ovvio. Ho poco tempo e me ne sono fatta una ragione, ok?
Adesso fatemi stare tranquilla e non preoccupatevi per me, che io sto cercando di non farlo!
Cercate invece di rilassarvi al posto mio e di passare dei bellissimi giorni di vacanza, se ne avete.
Buon Natale!

giovedì 1 dicembre 2011

Profeti... di cosa?

Colgo l'occasione della seconda Domenica d'Avvento per accennare un argomento controverso: i Profeti.
"Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri."

Sono il secondo e il terzo versetto del Vangelo secondo Marco, che si riferiscono a Giovanni Battista, ultimo dei Profeti, che annuncia la venuta di Gesù. Mi ricordo che, quando ero piccola e cantavo proprio quelle parole, la domenica, con mio padre ci divertivamo ad immaginare quest'uomo coperto di pelli che urlava nel bel mezzo del deserto, da solo. Non era difficile capire lo stupore della gente, di quelli che lo vedevano e probabilmente pensavano che fosse completamente pazzo. Sono sempre rimasta affascinata dalla figura del Battista. Pensate: era il cugino carnale di Gesù. Infatti Elisabetta, sua madre, era la cugina di Maria, nata sterile. Le fu concesso di avere un figlio, nato solo pochi mesi prima di Gesù, che sarebbe stato l'ultimo dei Profeti e avrebbe fatto una fine orribile (avete presente il gioco preferito dei piccoli Gesù e Giovanni: "Testa o croce?").
Allora immaginate questo ragazzo che sa di avere un cugino più piccolo ma molto simile a lui, e a un certo punto scopre di dovergli aprire la strada perchè sarebbe stato 'più grande di lui'. Ora a parte le varie missioni divine e tutto il resto: riuscite ad immaginare la vicenda umana che c'è stata dietro? Immaginate come siano cresciuti i due bambini, o la vicinanza delle loro madri, tutte e due consapevoli di quello che comportavano i loro parti fuori dal comune (non è che gli altri Profeti e Prescelti del Signore avessero avuto vite tutte rose e fiori, prima di loro...). Immaginate realmente come dovessero sentirsi sia le madri che i due pargoli?
Ecco... secondo me la situazione della famiglia di Gesù è molto indicativa di cosa voglia dire essere 'Profeta'.

Quello che la gente non sa (o non ricorda).
Chi sono, se ci sono, i Profeti dei nostri tempi? Da cosa si riconoscono?
In realtà la domanda - per i Cristiani - ha una spiegazione talmente semplice che fa quasi ridere. Vi spiego perchè. Secondo gli usi della Chiesa Cattolica tutti coloro che ricevono il Dono dello Spirito Santo sono chiamati ad essere Sacerdoti, Re e Profeti. Ora, lasciando per il momento da parte le prime due 'vocazioni', mi soffermerei sulla terza. Innanzitutto: come si 'riceve' lo Spirito Santo? Sempre secondo la tradizione Cattolica attraverso i Sacramenti, quindi prima di tutto con il Battesimo. Ora... una buona fetta della popolazione Italiana è battezzata. Vuol dire che siamo tutti potenziali Profeti? Che avremo tutti le visioni, parleremo coi roveti ardenti, andremo in giro sui carri di fuoco e così via?
Beh... onestamente sarebbe simpatico, ma... si alla prima e no alla seconda. Non credo proprio che funzioni così. Al giorno d'oggi ci vogliono Profeti un po' più pratici, anche perchè io vivo a Roma: avete idea di che guaio sarebbe cercare di parcheggiare il carro di fuoco?

La risposta è nella domanda lasciata in sospeso nell'ultima riflessione. "Leggere i Segni dei Tempi". Questa costruzione sintattica molto simpatica è stata usata per la prima volta negli Atti degli Apostoli, ed è stata ripresa da Benedetto XVI a proposito della situazione della Chiesa. La situazione era quella che stiamo analizzando noi stessi: i primi discepoli di Gesù, gli Apostoli stessi e i membri delle prime comunità cristiane sorte intorno a loro, cominciavano a sentirsi spaesati. L'avvento di Gesù aveva cambiato un bel po' di cose nelle loro vite. E la sua ascesa al cielo li aveva lasciati pieni di dubbi. I primi apostoli  non sapevano bene come fare a continuare a predicare e mettere in pratica quello che Gesù aveva lasciato loro. E non avevano più una guida. La Chiesa, ora come ora, ha una guida. Ma ovviamente il mondo sta cambiando e anche la Comunità Cristiana si deve adattare perchè il messaggio non vada perso.

Ecco che arriva la nostra soluzione: leggere i Segni dei Tempi. Ovvero aprire gli occhi, guardarsi intorno, vedere quello che succede in giro e cominciare a lavorare di conseguenza. Nella Bibbia i Profeti vengono indicati come fari che rischiarano le tenebre. Vero è che non tutti i Profeti sono stati ascoltati, sul momento. Come si dice: "Nemo propheta in patria". Infatti i matti che gridano nel deserto è più facile che finiscano alla neuro piuttosto che essere ascoltati.
Quindi, se la prima parte dell'essere un Profeta è cercare di guardare al mondo nella sua interezza e ai problemi per quel che realmente sono, la seconda è sicuramente trovare le parole per comunicare le proprie scoperte al mondo, per dargli modo di capire a sua volta. Magari vi sarà capitato, qualche volta, di saper interpretare una situazione con più lucidità di altri, e magari avrete anche fallito nel tentativo di risolverla prima che degenerasse. Oggi vi sprono ad essere Profeti fino in fondo e a non desistere mai, di provare sempre a guardare le cose per come sono e di non aspettare che le disgrazie si abbattano sul mondo perchè tanto nessuno vi sta a sentire. Provate a fare qualcosa! Tirate fuori la voce (e rimboccatevi le maniche, ovviamente)! Io credo che l'azione sia un diritto e un dovere di tutti quelli che 'vedono' i problemi, perchè non si può sempre aspettare il miracolo. Bisogna agire e cercare di fare qualcosa di concreto. E questo vale nella vita di tutti i giorni come nei temi sociali più grandi di noi.

E se anche doveste fallire, se anche non dovessero ascoltarvi, non dimenticate di citare una frase famosissima tra i Profeti di un tempo: "Io ve l'avevo detto!" (ma non prendeteci l'abitudine... con il tempo diventa una frase molto amara...). Scherzo, se anche doveste fallire saprete nel vostro cuore che avete fatto il possibile. E questo è fare il Bene. I Miracoli non sono alla portata di tutti...