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sabato 28 maggio 2011

Erboristecosa

Molti di voi sapranno che da ormai due anni frequento con costanza un corso di Erboristeria.
Ebbene, sembrerebbe proprio una cosa seria. E nel suo campo, in effetti, lo è. Sarà un corso comunale, ma da due anni io non ho bisogno di medicinali in farmacia perchè me li faccio da sola. Vi assicuro che c'è un risparmio veramente enorme.
C'è anche da dire che il corso, comunque, ha qualcosa di strano. Vi faccio un esempio.
Durante la prima lezione di Botanica di quest'anno, il secondo, il professore ha proposto un quesito.

“Adesso vi faccio un test che faccio sempre. Secondo voi nell'evoluzione vince chi è più forte o chi è più adatto?”
Nonostante l'età, il pubblico ha risposto prontamente e all'unanimità:
“Chi è più adatto!!!”
Era abbastanza scontato. Al che il professore, rabbuiandosi si è preoccupato: “Vi avevo già fatto il test l'anno scorso?”
Come si dice: cominciamo bene!
Uno nel corso dell'anno si aspetta che le cose migliorino...ma no, figuriamoci, perchè? A parte la scoperta sensazionale che tirando a caso all'inizio dell'anno avevo il punteggio di Botanica più alto della classe (un paio le sapevo davvero, ma tutte le altre sono andata per esclusione, più o meno...), durante l'ultima lezione di Chimica Organica abbiamo scoperto la vera forma dell'Isoprene. In realtà è un povero cucciolo, un cagnolino 'che non mozzica'. Sono indecisa perchè potrei davvero tatuarmelo da qualche parte. Voglio dire, come si fa a non affezionarsi al piccolo Iso?
Secondariamente bisogna un pò abituarsi ai ritmi. Le lezioni sono dalle 15.30 alle 18.00. Ma il martedì la Prof.ssa di Farmacognosia e quella di Fisiologia prendono il caffè insieme, quindi prima delle 16.00 non si inizia mai. Il Giovedì il prof di Botanica è più pignolo, quindi si inizia per tempo...in compenso si finisce prima. Non stiamo a spiegare il perchè.
Altre scene rilevanti? Vogliamo parlare del Venerdì?
"Prof, ma che dobbiamo fare?"
"Non lo so, lo sa l'altro Prof."
"E dov'è?"
"Non c'è."
"...e lei ha qualche formulazione che possiamo provare?"
"No...ce l'ha l'altro Prof..."
"..."
Ora è anche comprensibile che dopo due ore di traffico fino a Trastevere alle 15 Martine se la senta di sbroccare per una cosa del genere e preferisca farsi un giro a Villa Borghese, no?
Insomma...tra una cosa e l'altra siamo riusciti ad arrivare anche alla fine di quest'anno. Siamo stanche e desolate, perchè veramente a stare in Italia passa del tutto la voglia di studiare anche un argomento figo qual'è l'erboristeria.
Ma siamo alla fine di quest'anno...e tutti non parlano d'altro che di stipendi che non arrivano, del Comune che vuole chiudere il corso e di fare petizioni e sit-in. Ci credete che abbiamo la sede a 20 metri in linea d'aria dal Ministero dell'Istruzione?
Beh, evviva i Paradossi: non dipendiamo nemmeno dall'Istruzione, ma dal Ministero del Lavoro.
Il curioso mondo del Comune di Roma.
Altra cosa divertente? Ho consegnato due copie rilegate col bordino di tela di una tesina fatta in 3 giorni sulla Camomilla. Ma fortuna che l'ho fatta in 3 giorni, perchè Martedì la prof di Farmacognosia, dopo il caffè e una chiacchierata al cellulare, fa: "Ah, perchè, le tesine alla fine le avete fatte? Ma tanto mica abbiamo tempo di leggerle..."
Ora...secondo voi come andrà l'esame? Ai posteri l'ardua sentenza...

giovedì 19 maggio 2011

LavoroLavoroLavoro (WorkWorkWork)

Vita nascosta di un'aspirante scrittrice

"Ma che sei stressata?"
No. No, perchè dovrei essere stressata?
In fondo l'anno scolastico sta per finire (e ho un esame tra una ventina di giorni, ma ok), il lavoro sta per finire (e ne sto valutando altri tre, ma ok), il libro l'ho pubblicato (e devo organizzare la presentazione e il lancio, ma ok), il campo estivo è a Luglio (e saremo in un albergo, ma ok), la mole di lavoro da consegnare entro domenica è stata consegnata (e presto ci sarà la chiusa di correzione bozze, ma ok).
Ho anche una vita sociale, sapete? Ho anche una casa, un fidanzato e degli amici. Ogni tanto mi piacerebbe avere più tempo...anche solo per poter rispondere a tutti, con calma, un semplice: 'scusami, non ho tempo, devo andare...'.
Difficile gestire tutto. A volte mi sento veramente stanca. Fortuna che almeno le soddisfazioni pian piano arrivano.
Dover gestire la pubblicità del Bosco Segreto, ad esempio, è una figata. "Stefy, mi scrivi un pezzo per il giornalino?" Troppo divertente. Il contatto col pubblico e la Casa Editrice è più complesso, ma lo stesso divertente. Mi sento quasi la scrittrice famosa che vorrei diventare.
Stessa cosa vale per tutte le riunioni e le chiuse di lavoro massiccio che stiamo facendo per il progetto Top Secret. Mi sembra di avvicinarmi, passetto passetto, alla meta che mi ero prefissata.
Che poi non è una valutazione del tutto sbagliata della faccenda.
Poi la notte mi ritrovo con mille idee per la testa, riaccendo la luce, prendo il blocco e la penna e butto giù idee su idee, dicendomi che prima o poi ci lavorerò (la cosa strana è che poi ogni tanto lo faccio davvero).
Tutto ciò per dire cosa? Si, sono stressata, ok.
Si, è vero, ogni tanto sparisco appresso a mille cose e non mi faccio sentire per giorni e mi dimentico le scadenze e tutto. E' vero anche che 'ogni tanto' è uguale a 'molto spesso'.
Però non lo faccio apposta. Ho solo un pò di cose per la testa! Dove 'un pò' varia dal 'Sono in Chiesa a lavorare e sto scrivendo un mini racconto horror' a 'Sono a tavola ed è la quarta volta che cerco di spiegare ai miei chi è Gauss e perchè cerca di impiccarsi nella stanza a fianco' a 'Sto giocando ai Coloni di Catan e contemporaneamente scrivendo dediche sulle prime copie del mio libro.' a 'Sono a lezione di Botanica e sto decidendo i canti per la Messa delle Prime Comunioni di domenica prossima'.
Sempre troppe cose assieme. E a farne una per volta non ci riesco, perchè altrimenti mi viene l'ansia per tutte le altre. Quindi...RELAX! Ho bisogno di relax! Non di trovare un altro lavoro, ma di RELAX!!!
Che poi...ci ho provato a prendermi un paio di giorni di relax. Ho fallito miseramente dopo essermi scolata Piccole Donne. Ho lasciato indietro cose e ora, come al solito, fatico a recuperare. E quando mai?
Non c'è proprio niente da fare: io ci provo a defaticare...ma non è fattibile!!!

P.S.: Si accettano commenti da parte di chi ha avuto l'onore di leggere "Il Bosco Segreto" in anteprima!

giovedì 5 maggio 2011

Windows

Okay. Non è grandioso come titolo, possiamo ammetterlo. Ma ha venduto e fatto arricchire Bill Gates, quindi potrebbe funzionare, dopotutto.
Il motivo del titolo è abbastanza semplice. Mi sono appena resa conto che nonostante gli improperi tirati contro il dannatissimo sistema inventato da quel grandissimo idiota, che sembra voler essere del tutto autonomo nelle scelte e decisioni in grado di impallare un PC con tre mesi di vita, grazie a Windows mi è stata donata una fantastica perla di saggezza.
"Ci sono ostacoli più grandi rispetto a un sistema operativo."
Ebbene si: in passato non ci avrei mai creduto. Ma guardate, arrivata alle soglie dei 23 anni riesco a vedere la verità.
Confronto alle montagne, tonnellate di problemi che risolvo tutti i santi giorni della mia vita il fottutissimo Windows Live Update che ritiene di dover essere autonomo nel seminare Caos e Distruzione nel mio computer riceve questa semplicissima risposta: NO.
No, santo Dio, non puoi pensare, tu, Bill Gates, di avere una qualche chance di mettermi i bastoni tra le ruote. No, perchè con una cassa dei miei libricini davanti, non accetto che tu, Bill Gates, mi crei dei problemi. No, perchè quando passo le mie giornate ad arrabattarmi per far funzionare le millecinquecento cose che potrebbero andare storte in un periodo tanto delicato della mia vita, NO, tu NON PUOI pensare di avere qualche dannatissimo peso.
Se riesco a sopravvivere alla mia catenina dorata con scritto KA che cerca di strangolarmi nel sonno, semplicemente non posso lasciarmi battere da un semplicissimo Sistema Operativo, vero?
Certo che no. Perchè ci sono problemi più grossi e cose più intelligenti da fare con il cosiddetto 'tempo libero'. E a che mi serve un computer se devo passare metà del mio tempo a cercare disperatamente di farlo funzionare? (Spesso minacciando il sistema, oltretutto)
Bene. Mi serviva semplicemente uno sfogo.
E per la cronaca, questa è la risposta a qualsiasi cosa cerchi di distrarmi nei prossimi...facciamo cinque mesi. Un quarto d'ora di attenzione per risolvere il problema in modo civile. In alternativa c'è l'espianto. Chiaro, no?

martedì 3 maggio 2011

Ka-mai

02-05-2011
E' come mi sento. Come mi descriverebbe qualcuno.
Ka-mai? Si. No. Forse.
Sono a QUEL punto. Sono al tema finale per la signorina Avery. C'è sempre questo punto. Quando uno si dice che o lo dice ad alta voce, o lo scrive da qualche parte pensando che alla peggio finirà sedato a vita in una stanza di manicomio, oppure gli esploderà la testa.
O cederanno i nervi nel momento meno opportuno.
Ora, i miei nervi non devono cedere e io devo smetterla di farmi certe domande. Perchè noi crediamo fermamente nelle concidenze, non è vero? E visto che ci crediamo non è un problema vedere tante coincidenze accavallarsi una sull'altra. Basta fare un respiro profondo e convincersi...convincersi di tutto questo. Che è solo tutto una grande montatura. Che ci stiamo immaginando tutto. E che è vero che il nostro Destino è scritto da qualche parte e che noi siamo stati inventati proprio come tanti altri protagonisti di altrettanti romanzi.
Vedete, sto scrivendo queste poche righe (poche ma sufficienti, a mio parere) per riderci su tra qualche tempo. Per rileggerle con calma quando questa follia avrà smesso di avere i contorni di una fottutissima sfera di vetro.

03-05-2011
Non è facile accettare i cambiamenti nella propria vita. Non quando i cambiamenti in questione sono così...giganteschi. Niente ci prepara mai davvero a prospettive come 'volerò in America'. Questo tanto per dirne una. Faccio fatica addirittura a rileggere l'email arrivata stamattina senza pensare che abbiano sbagliato persona.
La paranoia di ieri, la spiego a mente lucida perchè mi rendo conto che come al solito non ho spiegato un bel niente, deriva dal rendermi conto della portata di tutto quello che stiamo facendo. Ora, un conto è pubblicare un libro - cosa che già sembra assurda di suo - un'altro è progettare e scrivere qualcosa di simile a quello che stiamo scrivendo noi e progettare di andare a bussare a casa di un certo romanziere strafamosissimo per sottoporgli il nostro lavoro e proporgli una collaborazione. La cosa sembrerebbe già abbastanza assurda di suo. Se poi ci mettiamo anche una serie infinita di coincidenze che potrebbero essere uscite tranquillamente da uno romanzo...uno dei suoi o uno di Lovecraft, a scelta...beh, allora si che il gioco passa dal 'grosso e difficile' a 'strano ma probabile' (*stunf* *gnee, gnee, gnee...*).

Però una telefonata o un'email arrivano sempre al momento giusto. Pure coincidenze, ovviamente. Perchè noi crediamo fermamente nelle coincidenze (cartello: SARCASM). Ieri mi sono fatta tutte quelle belle domande da manicomio, mi sono lasciata prendere da un momento di paranoia assoluta (l'unica utile, vero Michel?)...e oggi? Oggi mi arriva un'email che dice semplicemente 'Domani le consegnamo le copie del suo libro.'.
Ora, voi siete liberi di leggerci ciò che volete. Ma allo sguardo della mia stupita e paranoica paranoia, la riga bianca prima dei 'distinti saluti' dell'addetto sembra contenere, chiarissime, le parole 'Vedi, cretina? E' tutto vero! Non ti stai immaginando tutto!'.
Quindi adesso è abbastanza chiaro nella mia mente.
Domani avrò tra le mani la stampa del mio primo libro. Un libro di poesie...semplice e piccolissimo, pubblicato quasi per scommessa. Ma fa curriculum e contiene un pezzo della mia vita. Un pezzo fondamentale della mia vita. Il pezzo della mia vita che ho appena lasciato tranquillamente alle mie spalle. Sembra proprio dire 'Ok, questa è fatta, andiamo oltre'.
Poi, chiariamoci, non è che sento le voci nella testa, che mi fanno tutti questi divertenti commenti alla vita reale. No...ho solo una fervida immaginazione e l'abitudine di parlare da sola. Nervosa e stressata?
No, perchè?
Ka-mai? Stupida? Si...quello un pò si.
Stamattina NON sto per sclerare e lavorerò in compagnia dei miei fratelli. Domani mi consegnano i libri e starò più tranquilla...beh, meglio di così? Difficile da credere. Proprio difficile.