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martedì 3 maggio 2011

Ka-mai

02-05-2011
E' come mi sento. Come mi descriverebbe qualcuno.
Ka-mai? Si. No. Forse.
Sono a QUEL punto. Sono al tema finale per la signorina Avery. C'è sempre questo punto. Quando uno si dice che o lo dice ad alta voce, o lo scrive da qualche parte pensando che alla peggio finirà sedato a vita in una stanza di manicomio, oppure gli esploderà la testa.
O cederanno i nervi nel momento meno opportuno.
Ora, i miei nervi non devono cedere e io devo smetterla di farmi certe domande. Perchè noi crediamo fermamente nelle concidenze, non è vero? E visto che ci crediamo non è un problema vedere tante coincidenze accavallarsi una sull'altra. Basta fare un respiro profondo e convincersi...convincersi di tutto questo. Che è solo tutto una grande montatura. Che ci stiamo immaginando tutto. E che è vero che il nostro Destino è scritto da qualche parte e che noi siamo stati inventati proprio come tanti altri protagonisti di altrettanti romanzi.
Vedete, sto scrivendo queste poche righe (poche ma sufficienti, a mio parere) per riderci su tra qualche tempo. Per rileggerle con calma quando questa follia avrà smesso di avere i contorni di una fottutissima sfera di vetro.

03-05-2011
Non è facile accettare i cambiamenti nella propria vita. Non quando i cambiamenti in questione sono così...giganteschi. Niente ci prepara mai davvero a prospettive come 'volerò in America'. Questo tanto per dirne una. Faccio fatica addirittura a rileggere l'email arrivata stamattina senza pensare che abbiano sbagliato persona.
La paranoia di ieri, la spiego a mente lucida perchè mi rendo conto che come al solito non ho spiegato un bel niente, deriva dal rendermi conto della portata di tutto quello che stiamo facendo. Ora, un conto è pubblicare un libro - cosa che già sembra assurda di suo - un'altro è progettare e scrivere qualcosa di simile a quello che stiamo scrivendo noi e progettare di andare a bussare a casa di un certo romanziere strafamosissimo per sottoporgli il nostro lavoro e proporgli una collaborazione. La cosa sembrerebbe già abbastanza assurda di suo. Se poi ci mettiamo anche una serie infinita di coincidenze che potrebbero essere uscite tranquillamente da uno romanzo...uno dei suoi o uno di Lovecraft, a scelta...beh, allora si che il gioco passa dal 'grosso e difficile' a 'strano ma probabile' (*stunf* *gnee, gnee, gnee...*).

Però una telefonata o un'email arrivano sempre al momento giusto. Pure coincidenze, ovviamente. Perchè noi crediamo fermamente nelle coincidenze (cartello: SARCASM). Ieri mi sono fatta tutte quelle belle domande da manicomio, mi sono lasciata prendere da un momento di paranoia assoluta (l'unica utile, vero Michel?)...e oggi? Oggi mi arriva un'email che dice semplicemente 'Domani le consegnamo le copie del suo libro.'.
Ora, voi siete liberi di leggerci ciò che volete. Ma allo sguardo della mia stupita e paranoica paranoia, la riga bianca prima dei 'distinti saluti' dell'addetto sembra contenere, chiarissime, le parole 'Vedi, cretina? E' tutto vero! Non ti stai immaginando tutto!'.
Quindi adesso è abbastanza chiaro nella mia mente.
Domani avrò tra le mani la stampa del mio primo libro. Un libro di poesie...semplice e piccolissimo, pubblicato quasi per scommessa. Ma fa curriculum e contiene un pezzo della mia vita. Un pezzo fondamentale della mia vita. Il pezzo della mia vita che ho appena lasciato tranquillamente alle mie spalle. Sembra proprio dire 'Ok, questa è fatta, andiamo oltre'.
Poi, chiariamoci, non è che sento le voci nella testa, che mi fanno tutti questi divertenti commenti alla vita reale. No...ho solo una fervida immaginazione e l'abitudine di parlare da sola. Nervosa e stressata?
No, perchè?
Ka-mai? Stupida? Si...quello un pò si.
Stamattina NON sto per sclerare e lavorerò in compagnia dei miei fratelli. Domani mi consegnano i libri e starò più tranquilla...beh, meglio di così? Difficile da credere. Proprio difficile.

1 commento:

  1. Se questo è difficile da credere, ciccia... l'anno prossimo che penserai? ^^

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