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mercoledì 22 maggio 2013

Una Musa sì o no?

C'è chi ha un corvo parlante sulla spalla, chi ha una tizia che gira in perizoma e distrae un botto, chi si sveglia la mattina e si ricorda pezzi dei complicati sogni che ha fatto.
Va bene, ho fatto esempi un po' a caso. Sto parlando di quella cosa comunemente chiamata 'Ispirazione'. I più grandi poeti ce l'avevano, almeno così dicono loro. Nell'antichità addirittura ce n'era una per ogni arte.
Me le immagino, le ragazze, quando uno sta lì e si pianta, aspettando che l'ispirazione arrivi.
Erato, quando la cerchi che vuoi scrivere una bella poesia sull'innamorato, che dopo cinque gioiosi anni che ci provi e ci riprovi se ne sta lì col dito nella Nutella, ormai un po' sfiorita, ti guarda e scuote la testa. E l'unica cosa che ti viene in mente è: "La scrivo domani, eh."
Oppure Talia, quella simpatica, che quando cerchi di buttar giù due righe vagamente comiche se ne esce con: "E che quello farebbe ridere? 'mpegnate."
Al giorno d'oggi Clio si è trasformata in una vecchietta con gli occhiali e la voce tipo ronzio, che quando prova a dire qualcosa di innovativo assume un tono da telecronista della domenica: "E poi qualcosa attira l'attenzione dei presenti! OH CIELO! Avete sentito quel colpo? HANNO SPARATO A KENNEDY!"
E' che poverine, non sanno più che inventarsi!
Ma dobbiamo capirle. Una volta il mondo era più semplice...c'erano ancora un sacco di invenzioni da fare, un sacco di storie da raccontare... insomma, si era ancora ignoranti e tutto era un po' nuovo. Quindi era facile scrivere 'Odi et amo'. Ma adesso, che la gente i libri li vuole scrivere e non più leggere, adesso uno non sa più che inventarsi. Anche un pezzo sul caffè sembra usato, perchè ci sono talmente tanti scrittori, poeti, filosofi, giornalisti, presentatori, attori, calciatori, bambini, che hanno scritto un pezzo sul caffè, che a leggerlo sembra sempre che l'abbia già scritto qualcun altro.
Ed è così anche per le storie! Ve lo dico io, che sono libraia! "E' tipo Dan Brown." o "Uno dei tanti svedesi.".
Ormai è talmente difficile descrivere un libro, perchè dicendo banalmente 'parla di un detective molto intuitivo ma fuoricasta che ha un conto in sospeso con un ex detenuto che lui stesso ha mandato in prigione', ad esempio, uno ha descritto almeno una decina di thriller. Quindi nelle recensioni, ma anche per venderlo a un cliente, bisogna inventarsi qualcosa che colpisca. E' un po' come vendere una casa: "Guardi, Signora, è in tipico stile Mussolini, ma se ci fa caso ci sono le tendine alle finestre!"
Ormai sono rari i casi di storie originali e personaggi interessanti. Ormai tutto è riusato e riciclato. E in questo panorama poi uno si stupisce che si prendano idee dai sogni? Almeno non si è coscienti di aver fatto un collage di tre film, due libri e un fumetto per cercare di ricomporre una trama decente!
Ma è così... c'è troppo rumore di sottofondo per riuscire a sintonizzarsi ed emergere davvero. E io sto parlando di libri, ma vale per tutto. Viviamo in un mondo di protagonisti... infatti un po', le Muse, le capisco.
Pensate, poverette, come sono stressate a stare appresso a tutta sta gente.
Ma poi... ste Muse... ma se le meriteranno proprio tutti tutti? E diamogli un po' di pace, poverette. Facciamo un bel fioretto, e ogni tanto, invece di scomodarle per le nostre manie di protagonismo, proviamo un po' a soddisfarle leggendo un buon classico, ascoltando buona musica e facendoci una cultura!!!

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