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mercoledì 3 agosto 2011

Campestrin di Fassa, Luglio 2011

La colonna sonora di quest'anno è indubbiamente 'Domani'.
Per la cronaca, ho sentito perfettamente i richiami all'estate scorsa. Dal classico e intramontabile, sempre più vivo 'Wish you were here', ai Negrita, con 'Rotolando verso Sud' e 'Gioia Infinita'.
Tutti pezzi che richiamano il cielo azzurro e i prati su cui abbiamo camminato, la freschezza di sentimenti e d'intenti di questa Gioventù (bruciata!) e la serenità che queste esperienze lasciano dentro.

Che dire? Il Tempo segue le sue leggi (la Signorina è un pò volubile, si sa) ma è bello vedere che ci sono cose che non rimangono indietro. A parte tutti i discorsi da 'è bello vederli crescere', onestamente non vedo l'ora che superino quel gradino che ancora ci separa. Io di certo li aspetterò oltre la soglia, sperando di saperli guidare nella fase successiva come amica fedele, prima ancora che Educatrice.
Questo Campo Estivo è stato la prova che le cose possono funzionare, che l'umiltà paga sempre e che l'affetto incondizionato non è un'utopia. Non preparavo una cosa così minuziosamente dai tempi di Adunanza 1107, e stavolta non avevo un Tempio intero da allestire. Ci sono comunque stati i cordini, i fili di cuoio, brandelli di stoffa, stendardi, roba da dipongere e cose da scrivere. Tante cose da scrivere.
Tempi morti, mai. Stretti? Sempre e comunque. Lunghi tempi d'attesa e di veglia, ore di sonno brevi e insufficienti. Mai il tempo di prepararsi davvero agli imprevisti, comunque affrontati egregiamente. Uno sa affrontare i Demoni Maggiori in mezzo al piazzale e poi non riesce ad organizzare una Caccia al tesoro al volo? Suvvia, siamo seri. Con l'aiuto di un bambino di 8 anni si può fare anche quello.
A volte mi sento un pò MacGyver, quando mi trovo ad affrontare queste situazioni. Utilizzare tutti i mezzi che ho a disposizione e anche quelli che NON ho a disposizione (o meglio, che non era previsto fossero a disposizione), fino a ricomporli tutti come in un complesso puzzle che coinvolge persone, oggetti e luoghi. E vedere che le cose, in un modo o nell'altro, riescono. Poi ci vuole l'abilità per far passare inosservati gli errori...o per farsi perdonare quando si notano. Credo che la chiamino 'Giustizia'. E non lasciarsi abbattere da niente. Quest'anno è stato difficile organizzare tutto. Far funzionare il meccanismo, invece, visto che era già ben oliato dal principio, è stato fin troppo facile. La fatica è stata fare tutto al massimo dell'energia, perchè per il resto, era già tutto perfettamente organizzato. Bello.

Per il resto, il campo è stata occasione di crescita anche per me. Non solo ho dato fondo alle mie riserve di energia per fare le cose e alla mia capacità di concentrazione in ogni occasione (ricordiamoci che tra le altre cose ho continuato a fare l'arbitro piangendo per il naso quasi rotto). Ho avuto alcune conferme sulla mia Fede, molte soddisfazioni personali e momenti di assorbimento completo nella lettura della Bibbia.
Una nota negativa? Mi sono scoperta un po' egoista, e ne sono stata sorpresa. Fa malissimo... veramente troppo. Ma era una cosa di cui dovevo rendermi conto, anche per poterla superare. Come diceva il Vangelo mentre io sbagliavo l'attacco del Santo (ma dove si è mai visto???), ho il pieno diritto a godere della Parte Migliore. Convincersi di avere il diritto di partecipare di quella gioia è davvero difficile, perchè sono stata chiamata a rendermi utile e il mio compito, di solito, è fare le pulizie di casa. Metaforicamente parlando e non. Però riuscirò a ritagliarmi un posto, ne sono certa. Ognuno di noi ha una debolezza intrinseca (o un 'debole', se vogliamo), giusto? Bisogna trovare un compromesso, come dicevo qualche giorno fa. Il ruolo giusto. Perchè è vero che non si può avere tutto, ma non si può neanche rinunciare a tutto, nella vita.

Chiarito ciò (o meglio, proprio chiarito no, ma io l'ho detto, per chi ha orecchie...) ci tengo a specificare che come al solito l'armonia e la dolcezza che riesco a trovare nella musica è stata ampiamente ripagante di tutta la fatica e di tutti i sacrifici che ho fatto. Sta scritto che riceveremo nella stessa misura in cui doniamo agli altri. Comincio a misurare questa quantità in battiti di cuore, e ringrazio di ogni respiro e parola ricevuti in dono. Ogni sorriso, ogni carezza, ogni pensiero gentile, ogni mano che mi è stata tesa riflette ciò che ho dato, e non mi pento per un solo secondo di averlo fatto, perchè ciò che ho raccolto vale davvero molto più di quanto ho seminato.

Tra le nuvole e il mare si può andare, andare.
Sulla scia delle navi di là dal temporale.
Qualche volta si vede una luce di prua e qualcuno grida, domani!
Non siamo così soli...

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